Solo fino a qualche tempo fa sembrava una meta inarrivabile, invece il Campionato Italiano di Categoria disputato nella prestigiosa cornice del Foro Italico dall’1 all’8 agosto ha rappresentato un nuovo immancabile appuntamento per gli atleti della Arvalia Nuoto Lamezia. Sono infatti 5 gli agonisti della piscina comunale “Salvatore Giudice” di Lamezia Terme che negli scorsi giorni hanno preso parte all’ambita kermesse natatoria: Aurora Furci, Angelo Talarico, Gianluca Pittelli, Gabriele Muggeri e Leonardo Grasso.
Positivissimi i piazzamenti dei nuotatori della Piana, che hanno dimostrato ancora una volta come anche una piccola realtà com’era l’Arvalia Lamezia fino a qualche tempo fa possa negli anni, grazie alla passione, al talento e alla perseveranza, riuscire a farsi strada e a costruire una storia tutta propria.
In particolare:
Aurora Furci, unica donna calabrese impegnata nella kermesse, è riuscita a entrare nella top 20, tra le atlete del 2006, nella gara dei 200 misti;
Gabriele Muggeri è arrivato quinto nei 100 farfalla tra gli atleti del 2008;
Gianluca Pittelli nei 100 rana si è classificato terzo tra i nuotatori del suo anno, il 2008, nono nei 200 misti e 19esimo nei 100 rana;
Leonardo Grasso ha raggiunto la 15esima posizione nei 200 dorso tra gli atleti del 2006;
Angelo Talarico ha conseguito il nono posto tra i 2006 nei 1500 e negli 800 stile libero e il 15esimo nei 200 farfalla.
I vertici della Arvalia Nuoto Lamezia si sono mostrati particolarmente fieri dei risultati raggiunti e a commentarli è stato mister Francesco Strangis, quotidianamente supportato dal vice Niccolò De Giorgio: «I nostri atleti sono stati bravi – ha detto – specie se si considera che sono riusciti a conseguire i tempi limite della categoria superiore e non era facile. Stanno crescendo di anno in anno e stiamo acquisendo la consapevolezza di poter competere con le realtà blasonate presenti in tutta Italia. L’obiettivo che ci siamo prefissati è ora quello di riuscire a portare un numero sempre maggiore di atleti ai Campionati Italiani».