Giornata Mondiale della Fibromialgia: a Reggio Calabrua istituzioni e associazioni a confronto sulla "malattia invisibile"

Giornata Mondiale della Fibromialgia: a Reggio Calabrua istituzioni e associazioni a confronto sulla “malattia invisibile”

Condividi

La Città Metropolitana ed il Comune di Reggio Calabria hanno preso parte questa mattina alla tavola rotonda promossa dall’Associazione Reggina Fibromialgia in occasione della Giornata mondiale della Fibromialgia. L’incontro, tenutosi nella Sala Perri di Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana, è stato aperto dai saluti istituzionali del Consigliere Metropolitano delegato Giuseppe Giordano e del Consigliere comunale e Presidente della Commissione Salute Carmelo Romeo, e dalla relazione della Presidente dell’AssociazionE Jolanda Votano.

“Un momento di riflessione e di confronto – hanno commentato i rappresentanti istituzionali di Città Metropolitana e Comune – che vuole segnare la tappa ulteriore di un lungo percorso di collaborazione avviato ormai diversi anni fa con l’Associazione Reggina Fibromialgia e con la sua battagliera presidente Jolanda Votano”. Presenti alla tavola rotonda anche il Garante comunale della Salute Giuseppe Ferreri, la Presidente della Consulta comunale Politiche Sociali Marisa Cagliostro, il reumatologo Luigi De Filippis, la psicoterapeuta Dominella Mesiano, la ginecologa Laura Sambo e la Dirigente Medico dell’Asp Polo Sud Francesca Furfaro.

“L’incontro di oggi – hanno affermato a margine i consiglieri Giordano e Romeo – riveste una straordinaria importanza per ciò che riguarda l’informazione e la conoscenza della sindrome fibromialgica, una condizione purtroppo molto diffusa, secondo i dati nazionali, ma ancora poco riconosciuta in termini di supporto da parte delle autorità sanitarie. E proprio in questo senso – hanno concluso – il lavoro fondamentale portato avanti dall’Associazione ed in particolare delle giornate informative come quella di oggi, possono costituire un valido punto di riferimento per tanti che sono interessati dalla sindrome, o dai loro familiari. La conoscenza è certamente il primo passo verso la cura. E noi da istituzioni intendiamo accompagnare questo percorso”.


Condividi