“Lo scorso mese di maggio, in occasione dell’adozione dei bilanci consuntivi delle Aziende Ospedaliere e delle ASP, per l’anno 2022, avevamo manifestato tutte le nostre preoccupazioni sulla loro attendibilità, per la totale mancanza dei dati contabili degli anni precedenti. A questo proposito, é opportuno sottolineare che dopo sette mesi, di questi bilanci si sono perse le tracce.
La relazione della Corte dei Conti nella relazione di parifica sul bilancio della regione per il 2022, in materia di sanità, impone più di una riflessione. Anche per il 2022 non si è approvato il bilancio della GSA (gestione sanitaria accentrata) e ancora una volta si scaricano sul servizio sanitario calabrese dinamiche improprie circa la gestione dei servizi. Il costo più insopportabile è rappresentato dal ricorso all’anticipazione di cassa da parte delle aziende. Si tratta, purtroppo, di uno strumento noto nella Pubblica Amministrazione, sono tanti gli enti che, in mancanza di liquidità e in presenza di scadenze inderogabili, chiedono al proprio tesoriere l’anticipazione di risorse. Nello specifico della sanità calabrese, la Corte dei conti quantifica in 20 milioni il costo di queste anticipazioni e contemporaneamente certifica in 461 milioni le disponibilità della GSA. E allora la domanda è: ma perché le rimesse alle aziende non si fanno nei tempi giusti per evitare le anticipazioni di cassa e di conseguenza sperperare denaro pubblico? Si può tollerare che le aziende paghino 20 milioni di interessi per anticipazioni? Sono le domande poste dalla Corte dei conti. Per questo motivo chiederò una audizione straordinaria ed urgente nella Commissione Salute del dirigente del settore finanziario del dipartimento salute nonché responsabile della GSA. Basta sprechi e, se ci sono responsabilità, è ora che qualcuno ne dia conto”. Lo scrive in una nota Amalia Bruni, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della terza Commissione.