“Approssimazione e disordine organizzativo contraddistinguono da sempre l’operato del nostro Commissario. Non solo non si nominano i direttori generali e non si garantisce loro la stabilità necessaria ma quando lo si fa non vengono chiariti quali sono gli obiettivi del mandato che di norma si allegano ai contratti di nomina. Invece, realizziamo che il Commissario alla Sanità calabrese li ha trasmessi, qualche volta, anche dopo 16 mesi.
Solo nei giorni scorsi, infatti, sono stati approvati i DCA con gli obiettivi di mandato ai commissari ed ai DG. Sconcerta il fatto che in qualche caso ci sono voluti ben 16 mesi, in altri dieci 10, i più fortunati dopo “appena” quattro. Un fatto gravissimo che conferma non solo il disordine organizzativo in generale ma anche l’approssimazione con cui lavora il nostro Commissario. É inammissibile nominare manager in posti e funzioni così delicate senza dare indicazioni sugli obiettivi che si vuole raggiungere. Tra l’altro, in questo modo, si impedisce in sede di valutazione lo stesso operato del manager, sia nella eventualità di una riconferma, sia nella ipotesi di una sua sostituzione. Ma non solo, anche gli stessi emolumenti dovuti al manager sono in parte subordinati al raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Non c’è bisogno di nessun commento ma certo siamo di fronte a un modo di governare che lascia a dir poco perplessi e con poche speranze per il futuro se si continua in questo modo”.
Lo scrive in una nota Amalia Bruni, Gruppo Partito Democratico e vicepresidente Commissione Sanità in Consiglio Regionale.