“Cancellare le feste è sempre qualcosa di spiacevole.
Quando poi si sostituiscono le feste che ricordano i papà, le mamme ed i nonni, davvero si rimane perplessi.
Bella ed importante l’idea della festa della famiglia che, tra l’altro, già esiste da trenta anni quale giornata internazionale, ma perché eliminare le altre?
Sono un genitore della Manzoni Augruso, ho sentito tantissimi genitori e nessuno di loro era a conoscenza di questa scelta che andava discussa e condivisa, proprio per l’impatto emotivo che riveste.
Non ho più mio padre, ma certamente questo non mi impedisce di ricordarlo tutti i giorni dell’anno e certamente anche il 19 marzo, così come accade per mia madre.
Quanto sarebbe stato bello festeggiare tutte queste feste, anche con la scuola e con lavoretti fatti per l’occasione.
Capisco come oggi occorra fare sensazionalismo per apparire innovativi e progressisti ma forse, nella semplicità, si trovano le vere ricchezze della vita e, quindi, le ritroviamo in una nonna con le rughe, nel sorriso di una mamma, nell’abbraccio di un papà e nella stupenda possibilità di una famiglia.
Queste feste potrebbero essere uno stimolo, anche per le famiglie separate, per farle vivere al bambino in armonia o, nel caso di mancanza di un genitore, per consentire alla classe di lavorare sulla condivisione di emozioni solidali e sull’empatia, permettendo anche agli insegnanti di conoscere ancora di più di come egregiamente già fanno, il vissuto dei propri alunni.
Bastava aggiungere, dove vi erano situazioni particolari, questo si in maniera innovativa, una “e” congiunzione e, quindi, “Festa del papà e della famiglia”.
Una scelta invece – quella della Manzoni Augruso – che non tiene conto dell’aspetto pedagogico e psicologico collettivo che investe tutti gli alunni e non solo.
Davvero qualcuno può pensare che un ragazzo orfano o abbandonato da un genitore soffra solo per una festa? O invece accade tutti i giorni?!
La dolcezza della festa può evocare, con un ricordo intriso di amore e tenerezza, chi non c’è più.
Invece, pochi o meglio pochissimi, hanno deciso per tutti.
Non dice questo la democrazia, non dicono questo i cuori dei bambini”.
Così in una nota Giancarlo Nicotera, Presidente del Consiglio Comunale di Lamezia Terme.