“Per non parlare sempre dell’ordinario e per aprire un dibattito in città, un confronto politico che impegni partiti, mondo sindacale, storici, associazioni, urbanisti, perché non ipotizzare una nuova realtà urbana che impegni concretamente il nostro territorio?”.
In una lettera aperta al sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, Salvatore De Biase, già presedente del Consiglio comunale di Lamezia Terme, pone alcune riflessioni. “Intanto Rossano-Corigliano – continua De Biase – ha tolto a Lamezia la prerogativa di essere la terza città della Calabria. Si discute di una probabile fusione tra Rende e Cosenza; Reggio ha consolidato la sua area metropolitana. A questo punto viene spontaneo chiedersi: è ardito pensare ad una nuova area urbana che comprenda i comuni del comprensorio lametino? Un nuovo Ente comunale che diventerebbe automaticamente la seconda città della Calabria, creando una sinergia tra i territori che si collocano nell’area centrale della Calabria rafforzandone il ruolo baricentrico e le risorse. Questa nuova realtà urbana, la tanto auspicata ‘Grande Lamezia’, potrebbe, inoltre, rivedere gli attuali assetti istituzionali che la legano a Catanzaro, fino ad oggi privi di alcun beneficio per la città della piana, per puntare ad un asse del tirreno con la città di Vibo Valentia. Per la verità già nel 1983 il senatore Giuseppe Petronio, aveva presentato il disegno di legge n. 2148 del 18 giugno 1983 relativo alla istituzione della provincia di Lamezia – Vibo, nel tentativo di individuare un’area totalmente omogenea e funzionale alle nuove prospettive di carattere legislativo che andavano emergendo”.
“I nostri attenti Parlamentari D’Ippolito e Furgiuele, potrebbero ipotizzare, valutare, sostenere, perorare, queste idee, che potrebbero avere – aggiunge De Biase – concrete prospettive per il futuro? Da una parte la creazione di un Comune unico che unisca le realtà del comprensorio lametino, dall’altra una sinergia istituzionale con la città di Vibo Valentia”. “Vibo, con la sua realtà rappresentata da significative aree industriali presenti nella provincia, con il suo Porto, specializzato nella distribuzione dei petroli, col suo commercio di prodotti ittici e nel turismo, con collegamenti da e per le Isole Eolie, oltre ad essere sede di una delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera più grandi d’Italia, risulta – prosegue Salvatore De Biase – una realtà con cui interagire integrandosi! La Grande Lamezia potrebbe proporsi con l’Aeroporto, l’autostrada, la Ferrovia, il Centro Agro-Alimentare, un florovivaismo storico, l’aula Bunker, gli Studios, la cittadella del cinema, il centro protesi Inail, le Terme e il progetto Waterfront-Porto Turistico. Allora si, che di questo nuovo territorio, si potrebbe parlare di “porta della Calabria”! Diversamente le altre aree corrono e noi? Restiamo fermi!”