“Sosteniamo pienamente la mobilitazione partita da FEM. IN Cosentine in lotta, alla quale stanno aderendo di ora in ora tantissimi movimenti, associazioni e cittadini calabresi, partita oggi davanti alla sede occupata dell’Asp di Cosenza e che proseguirà domani a Roma di fronte alla sede del Ministero della Salute.
In Calabria si muore, di Covid e soprattutto di malasanità, di assenza di servizi fondamentali, di diritti calpestati ogni giorno. Come dimostra la grande adesione alla petizione diretta al presidente Mattarella lanciata da Rosario Piccioni, che ha registrato quasi 1400 sottoscrizioni in poco più di due giorni, in Calabria c’è urgenza di un intervento dello Stato ai massimi livelli per affrontare l’emergenza sanitaria. Basta passerelle e annunci, basta dirette facebook. Da Cosenza a Roma, ai calabresi residenti in ogni parte d’Italia, è il momento di dire basta a una situazione che nei fatti, ogni giorno, sospende i diritti costituzionali dei cittadini della nostra regione, impedendo tanto ai pazienti Covid quanto alle persone colpite da altre patologie l’accesso alle cure e ai servizi fondamentali. Il presidente Draghi, il ministro Speranza e il generale Figliuolo si assumano con i fatti e non a parole la responsabilità della tutela della salute dei cittadini calabresi. Il tempo dell’attesa deve finire. L’art.32 della Costituzione deve trovare immediata e concreta applicazione anche in Calabria”. Così in una nota Lamezia Bene Comune.