“Con un vero e proprio colpo di scena l’ASP di Catanzaro ha richiesto “Ia chiusura in presenza delle attività scolastiche dal 23 marzo al 7 aprile 2021, al fine di ottenere un contenimento/riduzione dei contagi fin adesso riscontrati.”. Eppure soltanto ieri i maggiori media sottolineavano come i dati evidenziano che la situazione in Calabria non è da allarme rosso, nemmeno con riferimento alla scuola ed una ricerca nazionale constatava che non c’è una correlazione significativa tra la diffusione dei contagi e le lezioni in presenza.
La repentinità della comunicazione ha creato e sta creando preoccupazione tra i genitori. Evidentemente ci troviamo di fronte ad un’improvvisa e considerevole impennata dei contagi. Se così fosse però, sarebbe utile, opportuno e necessario acquisire contezza su tale fenomeno, conoscendo in dettaglio i numeri con specifico riguardo a quelli inerenti le scuole. Quanti nuovi positivi sono emersi? Quanti di questi sono nelle scuole? Che età hanno? Ci sono focolai? Il tracciamento funziona ed è efficiente?
La chiusura delle scuole solitamente è lo strumento estremo, ultimo, che si pone in atto per limitare i contagi per cui immagino che la scelta non sia arrivata “a cuor leggero”. Se è stata presa significa che il contagio purtroppo cresce in Calabria per cui, per non rendere invano il sacrificio richiesto ai nostri figli con la DAD e per bloccare efficacemente il contagio, attendiamo l’istituzione della Zona Rossa”. Così Sebastiano Barbanti (IV).