Lamezia Terme, Rosario Piccioni: "Riaprire malattie infettive, centro Covid regionale e potenziare Usca in vista di possibile terza ondata"

Lamezia Terme, Rosario Piccioni: “Riaprire malattie infettive, centro Covid regionale e potenziare Usca in vista di possibile terza ondata”

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Lamezia Terme, Rosario Piccioni: "Riaprire malattie infettive, centro Covid regionale e potenziare Usca in vista di possibile terza ondata"“La grande lezione che abbiamo appreso nell’ultimo anno dalla pandemia è il dovere  di “prevenire le mosse del virus” attrezzandoci immediatamente con ogni mezzo prima che il contagio possa produrre danni irreversibili”.

E’ con queste parole che Rosario Piccioni, di Lamezia Bene Comune, intende rivolgere “un accorato appello al commissario alla sanità Longo e alla commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro perché si mettano in atto nel più breve tempo possibile alcune azioni fondamentali a tutela della salute della popolazione dell’hinterland lametino: riaprire il reparto di malattie infettive e microbiologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II”, procedere alla realizzazione di un centro Covid regionale per la riabilitazione dei pazienti guariti o in via di guarigione, potenziare le Usca sul territorio del comprensorio lametino per un’adeguata attività di tracciamento e curare a casa le persone che non necessitano di ricovero. Sul territorio regionale fino ad oggi non si riscontra una significativa diffusione delle cosiddette varianti, ma questo, come abbiamo imparato nei mesi scorsi, non deve farci dormire sonni tranquilli. Dobbiamo lavorare ora per prevenire e intervenire nel caso in cui i contagi dovessero aumentare”.

“Gli interventi che sollecitiamo  – aggiunge Piccioni – rientrano tra le competenze che il decreto del commissario ad acta del 24 febbraio scorso assegna alla commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro per quanto riguarda l’attuazione del piano di riorganizzazione dell’offerta ospedaliera per l’emergenza epidemiologica COVID-19.  Nel decreto si parla, tra le altre cose, di migliorare l’organizzazione all’interno degli ospedali, nell’ottica della prevenzione del contagio, a cominciare dai percorsi separati sui quali nei mesi scorsi abbiamo fatto una dura battaglia per garantire la tutela della salute dei pazienti e del nostro impagabile personale sanitario che da un anno è in prima linea nella lotta al Covid.  E, sempre nel decreto, si fa riferimento alla possibilità di realizzare opere di edilizia, ai fini della lotta al Covid, anche in deroga alle normative nazionali e regionali vigenti, fino alla fine dello stato d’emergenza. Questo significa che, laddove vi fosse una concreta volontà politica, si potrebbe realizzare, in tempi relativamente rapidi e con molte meno pastoie burocratiche, una struttura come il Centro Covid regionale, con tutte quelle potenzialità logistiche e funzionali rappresentate dall’area già individuata nel complesso dell’ospedale “Giovanni Paolo II”, in una struttura già praticamente pronta e separata dal resto del nosocomio. Vorrei ricordare che la proposta, elaborata dal dottore Cesare Perri, è stata sostenuta all’unanimità da tutto il consiglio comunale di Lamezia Terme e da numerose associazioni operanti sul territorio”.

“Ancora: si potrebbe aprire un centro regionale post acuzie, per i pazienti guariti dal Covid che, per via del prolungato allettamento e di tutte le implicazioni collegate alle patologie Covid, dall’aspetto respiratorio a quello cognitivo-comportamentale, richiedono un percorso riabilitativo multidisciplinare.

In questi mesi non siamo stati fermi sul fronte della riapertura del reparto di malattie infettive: come commissione consiliare alla sanità abbiamo spinto perché i commissari straordinari dell’Asp di Catanzaro facessero un sopralluogo per vedere con i loro occhi una struttura che è un vero “fiore all’occhiello”, moderno e già attrezzato, del nostro ospedale e può dare risposte importanti alla popolazione di tutto l’hinterland lametino.

Questo non significa assolutamente depotenziare strutture di altri territori, anzi consentire su tutto il territorio lametino e dell’area centrale della Calabria servizi diversificati per rispondere a una patologia che, come ormai evidenzia la casistica, richiede percorsi terapeutici di prevenzione, cura e anche di accompagnamento successivo alla guarigione.

Al commissario Longo e alla commissione straordinaria dell’Asp di Catanzaro chiediamo per il territorio del lametino interventi rapidi a tutela della salute delle nostre comunità”.


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