“La riforma dell’assistenza territoriale messa in campo dalla programmazione del PNRR e dal Ministero della Salute ha definito un nuovo modello organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale.
Lo scopo è quello di assicurare una sanità più vicina alle persone e più attenta alle esigenze della collettività. Nella riorganizzazione della rete territoriale garantita dal DCA numero 197 del 12 luglio 2023 sono previsti modelli assistenziali nuovi, come le Case della Comunità, l’Ospedale di comunità, le Centrali Operative Territoriali. Come al solito in Calabria la situazione è ancora all’anno zero. La nostra preoccupazione riguarda la gestione e la messa in funzione di tutti questi presidi. A tutt’oggi non risultano essere stati adottati da parte delle singole Aziende Sanitarie Provinciali i piani aziendali della rete territoriale. Il timore è che si continui ad andare avanti senza considerare la copertura finanziaria, rischiando di creare impedimenti alla stessa progettazione prevista dal PNRR Missione 6-Salute che, nei fatti, non finanzia la spesa di gestione, né dei servizi, né delle risorse umane. Spese, quindi, che saranno pertanto a carico del bilancio regionale. Quindi, vogliamo sapere a che punto siamo prima di trovarci di fronte a un quadro dove non sarà più possibile intervenire. Proprio per questo ho presentato un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale per conoscere quali iniziative intende assumere per tutelare la programmazione, sia pure ancora in evoluzione, prevista dal PNRR Misura 6 Componente 1 e quali iniziative intende assumere nei confronti delle Aziende Sanitarie Provinciali che dovranno definire la propria rete aziendale in materia di servizi territoriali dovendo garantire prioritariamente gli obiettivi previsti dal PNRR”.
Lo scrive in una nota Amalia Bruni (Pd), Vicepresidente della Commissione Sanità in Consiglio Regionale.