Di fatto la Zona Economica Speciale (in seguito, per brevità, ZES) in Regione Calabria è una realtà, solo per Gioia Tauro, però. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.
Con la legge 123/2017, nell’ambito degli interventi urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno, il Governo ha previsto e disciplinato la possibilità di istituzione delle Zone Economiche Speciali all’interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative.
Con il DPCM del 25 gennaio 2018 è stato adottato il Regolamento recante l’istituzione delle ZES.
Nel marzo del 2018 la Regione Calabria approva con DGR n. 100 il Piano di Sviluppo Strategico.
L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento del 9 agosto 2019, ha disposto la “definizione delle modalità di presentazione della comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nelle zone economiche speciali”.
Nel frattempo si è nominato il Commissario per la ZES in Calabria, la segreteria a supporto e si sono succeduti Ministri per il Sud.
Perché parlo soltanto di Gioia Tauro?
Perché il Piano Strategico approvato dalla Regione Calabria ha compreso anche le aree di Lamezia Terme come destinatari dei benefici derivanti dalla ZES.
L’attuale ministro per il Sud, nel corso del di uno dei tanti question time alla Camera dei Deputati, ha dichiarato la volontà di destinare 600 milioni di Euro per l’infrastrutturazione delle ZES. A seguire l’Ente che “guida” il porto di GT ha programmato la realizzazione di importanti opere a supporto per lo scalo portuale.
E Lamezia Terme? Ferma al palo.
Il Piano strategico della Regione esiste, Lamezia è dentro la ZES, perché non attivarsi con una impegnativa programmazione per lo sviluppo del territorio?
Negli anni trascorsi, ahimè, ho avuto già modo di discutere su questi temi. La città ha innumerevoli potenzialità. Occorre individuare a mio avviso il “Polo trilogistico integrato regionale”, comprendendo anche le città di Crotone e Catanzaro.
Oggi gli sgravi fiscali ci sono.
Utilizziamo gli hub aeroportuali della regione, introduciamo soluzioni economiche che interessino non solo le grandi aziende ma anche le PMI.
I poli logistici interni, e tra questi è strettamente compreso l’aeroporto di Lamezia, hanno le carte in regola per integrarsi con una ZES presente e che non aspetta altro che valorizzare il territorio regionale.
Geografia, territorio, occupazione, economia e socialità: questi gli ingredienti per convalidare i confini di un polo logistico (Catanzaro, Lamezia e Crotone) e contestualizzare la stesse ZES in un ambito omogeneo e realmente aderente alle esigenze del territorio.
L’ho detto. Ad maiora.
Pugliese di origini, Marco Carmine Foti ha vissuto e studiato a Reggio Calabria dove si è laureato in Ingegneria Civile e specializzato nel settore dei trasporti e della logistica. Vive e lavora a Genova dove svolge la sua attività professionale prevalentemente nel campo della pianificazione e progettazione dei trasporti, studi di fattibilità tecnica e analisi economico-finanziarie, piani di riqualificazione e studi di sistemi ed infrastrutture di trasporto. Membro della Commissione Trasporti dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Genova, è stato più volte selezionato tra gli esperti di riferimento per il MIT.
Collabora ed è autore presso il quotidiano on line Start Magazine.