Cosa stai pensando? è questa la domanda ripetuta più volte nel film Parthenope di Paolo Sorrentino. Senza risposta, come succede a tutti noi quando chiediamo a chi ci sta vicino cosa stia pensando.
Cosa sto pensando io però cercherò di dirvelo partendo dal mito, da quella sirena Parthenope, sorella di Ligheia e Leucosia, che attirava i marinai col canto per farli naufragare e non essendo riuscita nell’intento con Ulisse, ella con le sorelle si suicida, gettandosi in mare. Darà vita alla città di Partenope il suo corpo spiaggiato sul golfo di Napoli, mentre Ligea raggiungerà il golfo di Lamezia Terme, mia città, e Leucosia nel golfo di Paestum.
Questo è ciò che riferisco spulciando nei ricordi e su internet, ma poi inizia la magia del cinema e Parthenope nasce dalle acque come io vi ho immortalato direttamente dallo schermo.
Ora seguiamo la storia che ha pensato Paolo Sorrentino, con le colonne sonore di Gino Paolo, Che Cosa c’è, c’è che mi sono innamorato di te, e di Riccardo Cocciante Era già tutto previsto.
E ce lo vediamo il film ridacchiando sulle caricature, sul bel mondo di ville, villone, lusso, bellezza, corteggiamenti, e intanto fra un tuffo e un altro il tuffo mortale del fratello di Parthenope.
Chissà cosa stava pensando! Innamorato e sconfitto dal suo amore per la sorella, per l’amico, tradito dall’amico.
Sicuramente ciò che sta pensando lo dice lo scrittore John Cheveer, lo dice nei racconti che Parthenope legge e lo dice a lei, nel loro incontro in albergo “Ci sono gli scrittori a variare la monotonia delle parole”.
Un film sul pensiero, sul pensiero che vola e va dagli anni cinquanta al 2023, sul tempo che vola e va, sul fantasticare per sopravvivere su amori e dolori.
E nel mentre il primo tempo era pur sempre un gran da fare, nel secondo giriamo in tondo nel torbido connubio di due fanciulli obbligati a concepire per siglare un patto di unione fra due famiglie camorristiche, cose che avvengono realmente anche se non così scenografiche, giriamo in tondo ai miracoli, al sangue di San Gennaro, giriamo in tondo nell’università chiedendoci cosa stanno pensando quei docenti, Marotta in testa, cosa stanno pensando gli alunni, e come si arriva velocemente sembra al finale, alla pensione, alla festa della pensione di Parthenope che come tutti i docenti lascia l’aula fra i saluti dei suoi alunni.
Film da vedere e rivedere perché mi sfuggì molto altro nella eterna domanda sul Cosa stai pensando
Ippolita Luzzo