Nell’ambito del progetto “Badolato C.U.O.R.E. di Calabria” del Comune di Badolato, Domenica 28 Maggio 2023 si svolgerà nell’antico borgo di Badolato (CZ) il convegno nazionale dal titolo “Nel segno di Fra’ Diego da Careri”, pensato per la narrazione capillare della vita artistica e religiosa del Frate Francescano Fra’ Diego da Careri (Giovanni Leonardo Giurato), nato a Careri in provincia di Reggio Calabria il 5 aprile del 1603, frate laico dell’Ordine dei Minori riformati, sicuramente uno dei più grandi protagonisti della scultura lignea del ‘600.
Il convegno è promosso ed organizzato dalla Pro Loco BadolatoAPS, in collaborazione con l’Associazione Culturale “La Radice” e l’A.Op.t. “Riviera e Borghi degli Angeli”, col patrocinio istituzionale dell’Amministrazione Comunale di Badolato (CZ) del Sindaco Giuseppe Nicola Parretta e della Regione Calabria poiché realizzato grazie al bando regionale “Progetto Strategico per la Valorizzazione dei Borghi della Calabria ed il Potenziamento dell’offerta turistica e culturale” con fondi a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2000-2006.
La manifestazione vanta, altresì, il supporto istituzionale dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace e dell’Arcidiocesi Locri-Gerace, dell’Ordine dei Frati Francescani Minori di Calabria, dell’UNPLI/Unione delle Pro Loco d’Italia della Calabria, dell’Associazione Culturale “Elicriso” e dell’Associazione “Arte e Fede”.
Questo importante progetto di studio ha avuto però il suo incipit grazie al progetto “Arte e Fede” – coordinato dal noto restauratore Pino Mantella – della Diocesi di Locri-Gerace, alla quale appartiene il piccolo paese di Careri, fortemente voluto da Sua Eccellenza mons. Francesco Oliva vescovo di Locri – Gerace (RC). Un progetto che aveva già visto protagonista Badolato, il Convento degli Angeli e la sua macchina barocca della “Madonna degli Angeli Musicanti” di Fra’ Diego da Careri durante un importante intervento di restauro conservativo e di una mostra in quel di Gerace (RC) nel contesto delle attività progettuali “Arte e Fede”.
Da 8 anni, infatti, giovani studenti, professionisti, archivisti, restauratori, diagnosti, storici dell’arte, architetti, provenienti da diversi centri di ricerca, quali Università ed Accademie di Belle Arti (Università di Trento e Verona, Università Pontificia Gregoriana di Roma, Università Roma Tre, Università della Calabria, Università di Chieti, Università di Malta, Accademia Belle arti di Napoli, Catanzaro e Reggio Calabria) si occupano dello studio, restauro e valorizzazione di opere d’arte provenienti dal territorio regionale e che hanno improcrastinabile bisogno di restauro e valorizzazione.
Partendo, quindi, dal Convento degli Angeli di Badolato (CZ), luogo dove Fra’ Diego da Careri scolpì la “Madonna degli Angeli musicanti” ed uno straordinario crocifisso, ed attraverso il restauro della complessa Macchina Barocca eseguito negli anni 2019/20, si è pensato di avviare uno studio sistematico delle opere dell’artista conservate su tutto il territorio italiano, che prevede lo studio degli archivi presenti nei diversi conventi che hanno ospitato il frate calabrese, archivi diocesani e parrocchiali e l’analisi delle opere da lui realizzate, per giungere ad un’ approfondita e consapevole conoscenza e valorizzazione del suo autore. Gli studenti e dottorandi nelle diverse discipline, partendo dai significativi lasciti artistici e dai luoghi a lui legati, stanno ricostruendo in maniera analitica un percorso storico-artistico-religioso – con relativa ricerca monografica e scientifica – che inizia dalla Calabria e si sviluppa tra Napoli, Roma, Dongo e la Sicilia.
Il convegno nazionale che si terrà Domenica 28 Maggio 2023 a Badolato (CZ) – che vanta la curatela di Giuseppe Mantella, Vincenzo Squillacioti ed Antonella Aricò – è stato pensato per coinvolgere studiosi e professionisti allo studio di un grande protagonista della scultura lignea del Seicento con l’obiettivo di diffondere una conoscenza a tutto tondo delle sue opere sparse su tutto il territorio nazionale.
Una giornata importante, dedicata al grande pubblico, con la libera fruizione da parte dei cittadini, al fine di far conoscere un grande scultore del Seicento figlio della nostra terra che ha lasciato in maniera indelebile il segno della sua arte nei monasteri nei quali ha risieduto durate la sua vita, da cui seguiranno altri importanti sviluppi concreti di valorizzazione e conoscenza.