Sabato 13 maggio, ore 18.00, nell’ormai consueta cornice del Seminario Vescovile di Lamezia Terme, quinto e ultimo appuntamento targato «Sabato del Villaggio» 2023 con il designer di fama internazionale Giulio Iacchetti. L’evento vedrà anche l’inaugurazione della mostra «Design in luce», con lampade di design realizzate per l’occasione dagli studenti del Liceo Artistico cittadino.
«Esistono oggetti – ha dichiarato il direttore artistico Raffaele Gaetano – che sfilano sotto i nostri occhi ogni giorno: alcuni li troviamo ordinati nello stipetto del bagno, altri sul tavolo di lavoro, per le strade, oppure in giardino. Sono gli esempi di un design efficace senza compiacimenti stilistici né vanità. E proprio per questo iconici e senza tempo. Per l’ultimo imperdibile appuntamento di quest’anno, il grande designer Giulio Iacchetti ha scelto per il pubblico della nostra rassegna alcuni di questi oggetti per celebrarne la forma. Lo farà attraverso le parole e le immagini, raccontando le storie e le curiosità che stanno dietro agli scacchi Staunton, all’Arbre Magique, alle pedine del Monopoli o allo stecco del gelato e ad altri oggetti di uso quotidiano sulla cui origine spesso sorvoliamo per abitudine».
Giulio Iacchetti è uno dei più noti designer internazionali, autore e curatore di mostre e libri. Progetta per diverse aziende del made in Italy, tra cui Abet Laminati, Alessi, Bialetti, Coop, Danese Milano, Dnd, Dorelan, Foscarini, Magis, Moleskine. Ha fondato il marchio Internoitaliano. Tra le esposizioni da lui curate, Cruciale, Razione K, Mollette da Bucato e Created in Italy. Nel 2009 la Triennale di Milano gli ha dedicato una mostra personale, “Giulio Iacchetti. Oggetti disobbedienti».
Nello stesso anno è stato insignito del Premio dei Premi per l’innovazione conferitogli dal Presidente della Repubblica Italiana per il progetto Eureka Coop, con cui ha portato il design nella grande distribuzione. Ha vinto due premi Compasso d’Oro: per la posata Moscardino (2001) e per i tombini Sfera (2014).
Il «Sabato del Villaggio» è promosso esclusivamente da partners privati che hanno inteso legare il proprio nome a una rassegna di alta cultura. Rappresenta un esempio di come l’imprenditoria più illuminata può generare positività in un territorio socialmente disastrato come quello calabrese. Un patrimonio da non disperdere.