A "Più libri più liberi" a Roma la lametina Ippolita Luzzo nella giuria del Premio Malerba e a “Blogger in stand”

A “Più libri più liberi” a Roma la lametina Ippolita Luzzo nella giuria del Premio Malerba e a “Blogger in stand”

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Più libri più liberi è la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria che si sta svolgendo a Roma in questi giorni. Dal 2017, la manifestazione si tiene presso il nuovo centro congressi della capitale, La Nuvola, progettata dall’archistar Massimiliano Fuksas. Più libri è la prima fiera italiana dedicata esclusivamente all’editoria indipendente dove ogni anno circa 500 editori, provenienti da tutta Italia, presentano al pubblico le novità ed il proprio catalogo. Cinque giorni e oltre 650 eventi in cui incontrare gli autori, assistere a reading e performance musicali, ascoltare dibattiti sulle tematiche di settore.

Ippolita Luzzo, blogger lametina, molto nota negli ambienti letterari a livello nazionale, ha partecipato, nell’ambito di questa prestigiosa manifestazione, a due importanti appuntamenti. Nel pomeriggio di oggi, infatti, ha fatto parte della giuria del “Premio Malerba”, composta da personalità illustri del mondo della cultura: Guido Barlozzetti, Marzio Dall’Acqua, Gioacchino De Chirico, Angelo Favaro, Michele Guerra, Paolo Mauri, Eleonora Mazzoni, Roberto Moliterni, la nostra Ippolita Luzzo, Walter Pedullà, Giovanni Ronchini, Gino Ruozzi, Nadia Terranova. Il Premio Luigi Malerba è stato fondato nel 2009 per onorare la memoria dello scrittore cui è dedicato e si rivolge alternativamente a opere inedite di narrativa, premiando un romanzo o una raccolta di racconti, per ricordare le attività alle quali Malerba si è dedicato con passione e successo.

L’altro importante appuntamento è stato ieri. Ippolita, infatti, fa parte da ormai diversi anni con la sua Litweb (di cui celebra i suoi primi dieci anni di attività) dell’iniziativa “Blogger in stand”, voluta da Exòrma edizioni, e quest’anno per l’occasione è stata invitata a parlare del libro di George Gissing “Verso il Mar Ionio” con la traduzione di Mauro Minervino. Lo ha fatto attraverso un video (non potendo essere presente fisicamente), registrato grazie al contributo del Sistema Bibliotecario Lametino, video che sui social sta riscuotendo molto successo in termini di visualizzazioni. (red)


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