Lamezia, presentato al Chiostro il romanzo di Ruggero Pegna “La stanza di Adel” 

Lamezia, presentato al Chiostro il romanzo di Ruggero Pegna “La stanza di Adel” 

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Lamezia, presentato al Chiostro il romanzo di Ruggero Pegna “La stanza di Adel” Dopo numerose partecipazioni in diverse rassegne e vari riconoscimenti, “La stanza di Adel”, il nuovo romanzo di Ruggero Pegna edito da Santelli lo scorso aprile, è stato presentato ieri sera al Chiostro Caffè Letterario di Lamezia Terme, nello storico complesso del San Domenico.

Il noto promoter, autore di varie raccolte di poesie, libri di satira e romanzi commoventi come “Miracolo d’Amore” e “La penna di Donney” (Rubbettino) e “Il cacciatore di meduse” (Falco editore), è tornato ad emozionare i suoi lettori con “La stanza di Adel”, un racconto che affronta il tema dell’adozione, in un commovente intreccio con i temi dell’essere genitori, della famiglia, dei figli, dell’esistenza stessa. Una storia di particolare attualità, che stride con le cronache di guerra di questi giorni, anche perché la protagonista è proprio Adeliya, una bimba russa adottata da genitori italiani.

“Ancora una volta sono la realtà, l’umanità e temi di grande attualità, a trasformarsi in un romanzo di Ruggero, promoter tra i più noti, ma anche abile e sorprendente scrittore… ”, ha sottolineato il giornalista Antonio Chieffallo aprendo la serata da lui condotta e organizzata dall’ Assessorato alla Cultura del Comune di Lamezia Terme, in collaborazione con Open Space Aps, Chiostro Caffè Letterario e Associazione Culturale Muricello, nell’ambito della rassegna “Ormeggi Preview”.

Lamezia, presentato al Chiostro il romanzo di Ruggero Pegna “La stanza di Adel” Subito dopo, sono intervenute Giorgia Gargano, assessore comunale alla Cultura, Rita Giura, componente di Open Space Aps e Tiziana Pirelli, psicologa e responsabile per molti anni delle valutazioni previste sulle coppie decise ad adottare. Tutte hanno voluto esprimere il loro ringraziamento all’autore per aver condiviso una storia che nasce da un’esperienza personale, capace di commuovere e far riflettere, inducendo il lettore a superare pregiudizi e paure su un tema delicato e complesso, anche per vecchie mentalità e la burocrazia lunga e farraginosa che lo regola.

Pegna, nel suo intervento, ha “cucito” i suoi vari romanzi, tutti legati tra loro dal desiderio di trasmettere le sue stesse emozioni, insieme a propri stati d’animo e suggestioni.

“Per me la scrittura è stata sempre una vera terapia per ritrovare equilibrio e serenità, magari dopo un’intensa e difficile giornata di studio o lavoro, sin dalle prime poesie giovanili”, ha affermato, per poi tracciare il filo ideale tra Miracolo d’Amore, storia della sua improvvisa leucemia fulminante e della miracolosa guarigione grazie al trapianto di midollo di una ragazza americana predetto da Natuzza Evolo, “La penna di Donney”, racconto di un condannato a morte innocente, “Il cacciatore di meduse”, un libro che parla di razzismo e integrazione con protagonista Tajil, piccolo migrante somalo sbarcato con la madre a Lampedusa. Un filo che arriva fino a “La stanza di Adel”, un’altra storia di bimbi e uomini in un mondo senza barriere e confini.

“Basta il ritardo di un giorno per un timbro su uno dei tanti documenti e cambiano le vite di bambini e famiglie; un bambino, in attesa dei genitori in un Istituto, potrebbe trovarsi in un’altra parte del mondo… Un figlio, ognuno di noi – ha poi affermato – è un miracolo, frutto di infinite combinazioni, di incontri, di storie, di linee che si incontrano incidentalmente in un punto, di casualità o progetto divino a secondo della propria fede, sia nel caso di un figlio naturale, sia in caso di adozione. Dal momento in cui arriva in una famiglia, è lui e non poteva essere nessun altro!”, ha affermato l’autore,  emozionando l’attenta platea, che ha potuto anche ascoltare pagine del romanzo grazie alle letture della bravissima attrice e regista Angelica Artemisia Pedatella.

“Non esiste un figlio adottato – ha concluso Pegna, prima del consueto firma copie – ma semplicemente un figlio, a volte portato nel luogo sbagliato da una cicogna sbadata che smarrisce l’orientamento e la destinazione, e che i genitori devono cercare, con coraggio e amore, fino a trovarlo in una qualsiasi parte del mondo!”.


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