In un contesto carico di suggestioni e memorie storiche come il Parco Archeologico di Sibari, ricco di stratificazioni plurime per cui è tra i siti più estesi del Mediterraneo di età classica e romana, la rassegna Il cielo sopra Sibari, tra reading e musica, si propone di riannodare i legami con il passato, sulle tracce di antiche vestigie greche, ellenistiche e romane che ancora segnano in profondità il vivere quotidiano delle genti del meridione d’Italia.
Un’immersione nella storia e nella cultura di un luogo che inizia l’11 agosto, alle ore 18, presso il Museo nazionale archeologico della Sibaritide, con il reading Le donne dell’Odisseae prosegue, alle 21, 30, presso l’Area Archeologica, con il Canto alla Terra, gli eroi e il Mediterraneo di e con Giuseppe Cederna: l’attore, scrittore e viaggiatore, già tra i protagonisti di Mediterraneo di Salvatores, legge e racconta il viaggio degli uomini e delle parole che hanno cambiato il mondo, da Walt Whitman a Omero, da Giuseppe Ungaretti a Kostantino Kavafis. Il viaggio prosegue alle 22,30 con il concerto di Roberta Carrieri e Dimitris Kotsiouros, Mia Fatsa Mia Ratsa, in cui la prima ed unica cantautrice “ventriloqua” italiana ricerca le segrete affinità che legano i popoli del meridione a una Grecia ancestrale, che non è solo un luogo dell’anima ma anche un sedimento della storia nella coscienza collettiva: un meticciato culturale che si materializza sotto forma di un porto dove i sorrisi e i profili di popoli diversi si fondono nel volto di un greco d’Italia.
Il 12 agosto, alle ore 21, all’Area Archeologica, il viaggio si avvia sotto le note del violino di Luca Ciarla che, con un pedale loop, la sua voce e diversi strumenti giocattoli, traccia una nuova rotta musicale con insoliti arrangiamenti della tradizione popolare italiana, musiche di respiro mediterraneo e composizioni originali. Si prosegue alle ore 22 con il concerto di Peppe Voltarelli, La lunga notte di Sibari, in cui il cantore della Sibaritide ripercorre i brani più significativi della sua trentennale carriera, posta sempre all’ombra di distese millenarie di ulivi ma proiettate su una dimensione “planetaria”, secondo una vocazione compiutamente “glocale”: il rappresentante per antonomasia di una inarrestabile “onda calabra”, del resto, ha sempre deriso e irriso, con la forza della sua musica, i vizi di un meridionalismo di maniera nonché le ataviche inclinazioni al lamento e alla rassegnazione che l’accompagnano.
Peppe Voltarelli è, peraltro, il consulente artistico della rassegna Il cielo sopra Sibari, promossa dal Parco Archeologico di Sibari con la collaborazione di Squilibri e la direzione esecutiva di Sud Studio. Con questa iniziativa il Parco Archeologico di Sibari, diventato sotto la direzione di Filippo Demma presidio di legalità sul territorio, rafforza la sua vocazione a farsi anche centro culturale e momento di aggregazione sociale e civile al fine di raggiungere più agevolmente i propri obiettivi istituzionali tra i quali anche la diffusione della conoscenza della cultura antica: una cultura viva e da vivere e in cui ritrovarsi assieme.
Ingresso, per l’accesso al Parco, valido anche come ingresso al Museo e all’area archeologica: 5 euro, ridotto 2 euro. Servizio navetta gratuito, con partenze ogni 30 minuti, dalla Marina di Sibari e dal Museo Archeologico della Sibaritide.