Il 29 luglio alle 18.30 al parco Gancìa di Sambiase si terrà il secondo appuntamento di “All’ombra dell’Abbazia”, i dialoghi di storia e archeologia promossi dal comune di Lamezia Terme per diffondere in città la consapevolezza e l’approfondimento della conoscenza del territorio lametino e calabrese.
“È una scelta precisa quella di invitare i migliori esperti di ciascun settore a condividere i risultati delle loro ricerche, noti nella letteratura scientifica ma difficilmente raggiungibili da una più ampia platea di fruitori. I saperi specialistici si prestano ad una divulgazione alta, di qualità ed esente da semplificazioni”, ha commentato Giorgia Gargano, assessore alla Cultura della città. A relazionare sarà la dottoressa Daniela Costanzo, di origine lametina, formatasi tra Italia e Francia e oggi funzionaria archeologa del MuseoArcheologico Nazionale di Reggio Calabria. L’incontro prende le mosse da una delle grandi mostre promosse dal MArRC, intitolata “Tesori dal Regno”, che aveva riunito alcuni tra i più iconici reperti archeologici calabresi custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli. A Sambiase si parlerà dunque delle vicende legate circolazione tra la nostra regione e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli dei grandi tesori dell’archeologia calabrese, tra cui, per esempio, il sarcofago di Eremburga, la sposa del Gran Conte Ruggero II il Normanno. Una storia iniziata ancor prima dell’Unità d’Italia, che ci riporterà all’analisi non solo di oggetti e contesti ma anche alle più antiche origini della politica in ambito culturale, con le leggi emesse sotto Carlo III di Borbone all’indomani della scoperta dell’antica Pompei del 1748. L’accoglienza e l’organizzazione dell’incontro saranno curate dall’Associazione Culturale “La via degli Ulivi”, che per molti anni si è occupata dello splendido spazio del parco Gancìa, mentre gli opuscoli a stampa che verranno distribuiti al pubblico sono offerti dalla sede lametina dell’Università Telematica UniPegaso. La Biblioteca Comunale “Oreste Borrello”, infine, si arricchirà della donazione del catalogo della mostra “Tesori del Regno” e delle altre prestigiose pubblicazioni legate alle numerose esposizioni del Museo di Reggio Calabria grazie alla liberalità del direttore, l’architetto Carmelo Malacrino, che ne è infaticabile artefice e curatore.