Esce il primo singolo della cantautrice calabrese Valentina Sacco

Esce il primo singolo della cantautrice calabrese Valentina Sacco

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Esce il primo singolo della cantautrice calabrese Valentina SaccoE’ entrata da poco nell’immenso universo musicale di internet, ma con il suo primo singolo “Non mi fai paura”, accompagnato da un bel video, visibile sul suo canale Youtube, la cantautrice calabrese Valentina Sacco ha raggiunto subito un successo, meritatissimo e sorprendente con oltre 13mila visualizzazioni in pochi mesi.

La voce ferma e decisa che dice quello che pensa attraverso i testi e la musica, fanno della trentenne artista per metà calabrese e per l’altra svizzera, una delle artiste emergenti più interessanti del panorama musicale regionale.

“Ho cominciato fin da ragazzina, – dice di sé – scrivendo poesie che poi, col passare degli anni, sono diventate testi di canzoni. La prematura scomparsa di una cara amica mi ha dato la forza per dare vita e forma al progetto che custodivo nel cassetto della mia anima, uscendo col mio primo singolo”.
E proprio l’introspezione e la necessità di esprimere i propri sentimenti attraverso le canzoni, dando la possibilità anche agli altri di immedesimarsi nelle tematiche che raccontano spaccati di vita quotidiana, caratterizzano i testi di Valentina.

Il lavoro della giovane cantautrice non si è mai fermato anche in questo difficile periodo per tutto il mondo della musica dovuto al covid e, anzi, da poco è di nuovo protagonista sulle piattaforme web con il suo secondo singolo che s’intitola “Pettegolezzi”. “Questo mio ultimo lavoro (Ma la giovane artista sta già realizzando altri progetti) parla un po’di me e anche degli altri, di quanto spesso e volentieri, i giudizi e pre-giudizi della gente possano condizionare la nostra vita anche per lunghissimi periodi e non tutti hanno la forza per accantonarli. La tematica è importante e seria, ma, come faccio spesso, la smorzo con un movimentatissimo e freschissimo twist. Tornando alle male lingue del brano, come dicevo nel mio primo lavoro, ci vogliono molti cerotti per guarire da certe ferite”.


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