militari del Servizio Centrale I.C.O.

‘Ndrangheta, sequestro società e patrimoni aziendali a soggetto contiguo a cosca “Forastefano-Abbruzzese”

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Nella mattinata odierna, 15 ottobre 2024, i militari del Servizio Centrale I.C.O. e il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno dato esecuzione al Decreto di sequestro emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione per l’applicazione delle Misure di Prevenzione, con cui è stato disposto il sequestro di nr. 3 società e relativi patrimoni aziendali, comprendenti numerosi autoveicoli, nr. 3 unità immobiliari e conti correnti, riconducibili ad un soggetto ipotizzato come contiguo alla cosca “Forastefano-Abbruzzese”, e che rientrerebbe nella categoria dei soggetti connotati da “pericolosità qualificata”, come previsto dal Decreto Legislativo n. 159/2011, in quanto indiziato di uno dei reati previsti dall’articolo 51, comma 3-bis, del codice di procedura penale.


Ciò in considerazione del suo coinvolgimento nei procedimenti penali, convenzionalmente denominati Gentleman II, Kossa e Athena, che hanno riguardato la citata organizzazione criminale operante nella Sibaritide, nei quali, rispettivamente, sono stati ipotizzati i reati di partecipazione all’associazione dedita all’importazione internazionale di sostanze stupefacenti, truffa ai danni dello Stato e violenza privata, tutti reati aggravati dall’agevolazione della cosca e commessi nel periodo compreso tra l’anno 2017 e il 2023.

I predetti procedimenti, anche a carico del soggetto destinatario dell’odierno decreto, sono attualmente nella fase del giudizio, e in particolare il p.p. c.d. “Gentleman II”, nel quale l’attività di indagine è stata caratterizzata dall’utilizzazione degli strumenti della cooperazione internazionale, pende in fase di trattazione del giudizio abbreviato davanti al GUP di Catanzaro, analogamente il p.p. c.d. “Athena” pende in fase di trattazione del giudizio abbreviato, mentre il p.p. c.d. “Kossa”, “pende in fase di giudizio di appello proposto avverso la sentenza di condanna.

Si tratta di provvedimento di natura cautelare, adottato ex art. 20 d.lgs. 159/2011, dal Tribunale di Catanzaro – Seconda Sezione Penale – Ufficio Misure di Prevenzione nell’ambito del procedimenti di prevenzione, sulla base delle articolate indagini economico – patrimoniali coordinati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro – D.D.A. ed eseguiti dagli specialisti della Sezione Misure di Prevenzione – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria Catanzaro, con la collaborazione del Servizio Centrale S.C.I.C.O. e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Cosenza, con riguardo alla posizione reddituale del destinatario, e dei familiari, volte a verificare la effettiva disponibilità, la provenienza dei beni e la sproporzione del relativo valore rispetto ai redditi dichiarati e alla attività lavorativa.

Il provvedimento è stato disposto in via anticipata, in attesa del contraddittorio che avrà luogo dinanzi al Tribunale di Catanzaro – Sezione per l’applicazione delle Misure di Prevenzione nel procedimento di prevenzione, volto alla verifica della sussistenza dei presupposti per la confisca dei beni, che è ancora in corso.


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