La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha emesso un decreto di fermo per il tentato omicidio di Gioele Carmelo Mangiola, il 38enne che il 13 ottobre scorso è stato ferito al volto da alcuni colpi di pistola.
Il provvedimento, firmato dal procuratore Giovanni Bombardieri e dal sostituto della Dda Walter Ignazitto, riguarda due soggetti ritenuti esecutori materiali dell’agguato, consumato in via Abate Sant’Elia, nella periferia sud della città.
Dopo il tentato omicidio, i due indagati di cui ancora non si conoscono i nomi, si sono dileguati a bordo di un’auto facendo perdere le loro tracce.
Irreperibili da alcuni giorni, i destinatari del fermo sono ricercati dal Nucleo Pef della guardia di finanza di Reggio Calabria. Le fiamme gialle stanno conducendo le indagini e hanno fornito ai magistrati elementi utili per ricostruire il contesto in cui sarebbe maturato il fatto di sangue. A indicare i killer sarebbe stato lo stesso Mangiola quando è stato interrogato dal pm in ospedale dove è ancora ricoverato per le ferite riportate. Piantonato dalle forze di polizia per ragioni di sicurezza in ospedale, Mangiola non è ritenuto dagli investigatori un personaggio di rilievo negli ambienti della ‘ndrangheta ma è già noto alle forze dell’ordine per diversi reati.
Ritornando al provvedimento di fermo emesso dalla Dda, i due soggetti ricercati dovrebbero fare parte di un gruppo criminale, legato agli ambienti mafiosi della zona di via Sant’Elia. Le indagini sono ancora in corso e non è escluso che abbiamo agito per conto di un mandante.