Reggio Calabria, si pensava fosse morto durante incendio in casa, arrestato presunto autore omicidio

Reggio Calabria, si pensava fosse morto durante incendio in casa, arrestato presunto autore omicidio

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La Polizia di Stato ha identificato e arrestato il presunto autore dell’omicidio di Latella Giuseppe avvenuto il 14 settembre dello scorso anno.

La Polizia di Stato di Reggio Calabria, ha arrestato un cittadino filippino indiziato dei reati di omicidio e incendio doloso, in danno di LATELLA Giuseppe, ucciso la notte del 14 settembre 2022, a Reggio Calabria, all’interno del suo appartamento, che fu successivamente dato alle fiamme, determinando un incendio di vaste dimensione ed una conseguente deflagrazione.

All’identificazione dell’arrestato, gli investigatori della sezioni omicidi della Squadra Mobile sono giunti attraverso una meticolosa attività investigativa, svolta sotto le direttive della Procura della Repubblica, consistita principalmente nell’acquisizione e l’analisi di numerosissime telecamere sia pubbliche che private, ma anche attraverso intercettazioni telefoniche ed analisi dei tabulati, che hanno permesso di raccogliere a carico dell’indagato un quadro indiziario ritenuto dal GIP pienamente conforme a quello richiesto per l’emissione della massima misura custodiale.

L’episodio, che in una primissima fase aveva fatto ipotizzare un incidente domestico, è stato successivamente sottoposto ad un rigoroso vaglio investigativo, che ha permesso, nel prosieguo delle indagini di accertare che sia la morte del LATELLA che il successivo incendio dell’abitazione erano, in realtà, frutto di un’azione dolosa.

Sul piano investigativo, invece, l’analisi di numerosi dispositivi di videosorveglianza consentiva di ricostruire, quasi interamente, il percorso sia di andata che di ritorno dell’indagato.

Sempre secondo quanto ricostruito nella fase investigativa l’indagato conosceva la vittima e fece accesso alla sua abitazione utilizzando delle chiavi. Il LATELLA, infatti, era assistito da una badante, anch’ella filippina, con la quale l’arrestato aveva un rapporto di conoscenza e frequentazione. La posizione della donna, anche lei iscritta nel registro degli indagati, è tuttora al vaglio dell’Autorità giudiziaria.
Le indagini proseguono anche per individuare il movente alla base del grave delitto.


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