Evasione fiscale milionaria nel settore giochi nel cosentino

Evasione fiscale milionaria nel settore giochi nel cosentino

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I Finanzieri del Comando Provinciale Cosenza, nell’ambito delle attività a tutela delle entrate erariali, hanno scoperto un’evasione fiscale milionaria perpetrata da due società di capitali dedite alla gestione e al noleggio di apparecchi da divertimento e intrattenimento.

I militari della Compagnia di Castrovillari, valorizzando in chiave tributaria le evidenze scaturite da pregresse indagini di polizia giudiziaria, hanno eseguito due verifiche fiscali nei confronti delle predette società constatando che le stesse, attraverso un comune meccanismo di frode attuato sugli apparecchi da gioco, hanno sottratto a tassazione una base imponibile di oltre 39 milioni di euro, ai fini del Prelievo Erariale Unico (PREU), delle imposte sui redditi (IRES) e dell’Imposta Regionale sulle attività produttive (IRAP).

Il meccanismo di frode ha riguardato 36 apparecchi da divertimento, del tipo New Slot, che erano muniti di una doppia scheda da gioco, abilmente occultata in apposito doppio fondo, che permetteva di eludere il conteggio delle giocate ed evadere le imposte dovute all’erario.

I videogiochi in questione, del tipo new slot, sono apparecchi da divertimento (contemplati dall’art. 110, comma 6, lettera a del TULPS) che erogano vincite in denaro e sono collegati alla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) a cui inviano, in automatico, i dati sulle giocate effettuate in base alle quali vengono determinate le imposte da versare.

Le basi imponibili sottratte a tassazione sono state segnalate all’ADM (competente in materia di PREU) e all’Agenzia delle Entrate (competente per gli altri tributi), per le successive fasi dell’accertamento tributario.

L’attività di servizio svolta è testimonianza tangibile dell’impegno della Guardia di Finanza per il contrasto all’evasione fiscale. Contrastare l’evasione fiscale vuol dire contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese e favorire una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini (“pagare tutti per pagare di meno”).


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