A seguito di indagini patrimoniali – coordinate dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Dott. Nicola Gratteri, dal Procuratore Aggiunto presso la D.D.A., Dott. Vincenzo Capomolla e dal Sostituto Procuratore della D.D.A., Dott. Domenico Guarascio – il Gruppo della Guardia di Finanza di Crotone ha eseguito un sequestro di prevenzione nei confronti di un noto pluripregiudicato, attualmente detenuto, ritenuto tra gli elementi di vertice della potente cosca di ‘ndrangheta egemone sul territorio della cittadina di Cirò Marina (KR) ma con importanti ramificazioni nel nord-Italia, in Germania ed all’estero – recentemente condannato in appello per il reato di cui all’art. 416-bis, nell’ambito dell’Operazione “Stige”, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
L’attività è stata posta in essere ai sensi della normativa antimafia, di cui al D. Lgs. 159/2011, nell’ambito dell’azione di contrasto alle forme di criminalità “qualificata” e “comune”; tale normativa prevede, infatti, l’applicazione delle misure di prevenzione a carico di soggetti ritenuti, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi, ovvero, che per la loro condotta ed il loro tenore di vita, debbano ritenersi che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuosa.
Le Fiamme Gialle crotonesi hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale, emessa dalla Sezione Seconda Penale – Misure di Prevenzione del Tribunale di Catanzaro, a firma del Giudice estensore Dott.ssa Arianna Roccia, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.
L’esecuzione del provvedimento di sequestro dei beni rappresenta l’epilogo della complessa e articolata attività investigativa svolta dalla Guardia di Finanza di Crotone che ha permesso di ricostruire gli asset patrimoniali e finanziari posti nella disponibilità, diretta e indiretta (tramite i suoi familiari), del proposto, acquisiti con i proventi delle attività illecite commesse nel tempo (associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, anche nella forma associata, ed estorsione) o, comunque, risultati ingiustificatamente sproporzionati rispetto al profilo reddituale dichiarato.
Gli accertamenti patrimoniali esperiti dai finanzieri sul conto del proposto e dell’intero nucleo familiare hanno consentito di disvelare l’origine del patrimonio illecitamente accumulato: con riferimento all’ultimo decennio, sono stati eseguiti articolati accertamenti bancari, diretti a riscontrare l’origine delle provviste impiegate, procedendo altresì all’analisi dell’ingente documentazione contabile e societaria riferita a tutte le entità giuridiche coinvolte, al fine di ricostruire le operazioni sottese agli investimenti finanziari ed imprenditoriali condotti dal prevenuto anche per il tramite dei suoi familiari.
Complessivamente, in esecuzione del decreto emesso dal Tribunale di Catanzaro sono stati sottoposti a sequestro il 90% delle quote sociali di una s.a.s. (sedente a Cirò Marina ed operante della produzione dei prodotti dolciari), n. 2 ditte individuali (la prima sedente a Verona ed operante nel settore della ristorazione e la seconda avente sede legale a Cirò Marina ed esercente l’attività di procacciatori d’affari), disponibilità finanziarie presenti in diversi conti correnti ed una polizza assicurativa, per un valore stimato pari a diverse decine di migliaia di euro.
L’indagine della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e dei finanzieri del Gruppo di Crotone, svolta a tutela degli interessi della collettività e a contrasto delle forme di aggressione a beni giuridici fondamentali, ha ancora una volta confermato la capacità di infiltrazione nell’economia legale da parte della criminalità organizzata calabrese.