Il GUP del tribunale di Cassino, dott.ssa Alessandra Casinelli, ha rinviato a giudizio l’anestesista della clinica “La Casa del sole” di Formia intervenuto durante l’operazione di rinoplastica a seguito della quale, nel giugno del 2019, ha perso la vita Mariachiara Mete, 21enne di Lamezia.
Lo specialista dovrà ora rispondere dell’accusa di omicidio colposo “per aver cagionato per colpa la morte della 21enne, in particolare perché, nella qualità di anestesista che ha prestato la propria attività professionale durante l’intervento di rinoplastica estetica cui la predetta veniva sottoposta presso la clinica polispecialistica “T. Costa” Casa del Sole – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio presentata a conclusione delle indagini preliminari dal sostituto procuratore del tribunale di Cassino, dottor Alfredo Mattei, ora accolta dal GUP – per colpa consistita in negligenza e imperizia, in occasione dell’arresto cardiocircolatorio insorto nel corso dell’intervento chirurgico somministrava alla paziente in prima battuta atropina ed efedrina in luogo della adrenalina, poi infusa in un momento successivo, e ometteva di effettuare un immediato massaggio cardiaco esterno alla frequenza di 100/120 al minuto, praticandolo solo in una seconda fase al ritmo di 80/90 al minuto, sicché non si atteneva alle linee guida prescritte per la rianimazione e così determinava un ritardo nel ripristino della attività cardiaca, rilevata solo dopo tre minuti dall’inizio delle manovre rianimatorie, nonché nella perfusione cerebrale, con conseguente aggravamento del danno neurologico post-anossico, e per l’effetto con le condotte colpose sopra descritte concorreva a cagionare il decesso di Mete Mariachiara”.
Al termine dell’udienza preliminare, il GUP Casinelli ha così rinviato a giudizio l’anestetista dinanzi al giudice monocratico, dr.ssa Martina di Fonzo, con l’udienza di prima comparizione fissata per il 25 maggio 2022.
I familiari della vittima hanno inoltre presentato opposizione alla richiesta di archiviazione della Procura per un altro dei sanitari coinvolti, istanza che verrà discussa in camera di consiglio il prossimo 22 febbraio, e hanno deciso di intraprendere direttamente anche una autonoma azione civile, con la prima udienza del processo già fissata per il prossimo gennaio.
“Fin da quel tragico giorno siamo convinti che qualcosa non sia stato fatto correttamente, chiediamo soltanto di poter sapere la verità – il triste commento della famiglia Mete – Se qualcuno ha sbagliato, è doveroso che venga fatta giustizia, anche se Mariachiara, purtroppo, nessuno mai ce la riporterà”.