I finanzieri del Comando Provinciale di Crotone, nell’ambito delle ordinarie attività di tipo preventivo svolte a contrasto dei traffici illeciti, si sono recati presso alcuni centri di spedizione della città, ove grazie alla segnalazione dell’unità cinofila “Val” hanno individuato un pacco sospetto, dal quale proveniva il forte odore tipico della marijuana.
Gli accertamenti, esperiti nell’immediatezza, consentivano di rilevare l’effettiva presenza di sostanza stupefacente del tipo marijuana all’interno del pacco, nonché di individuarne la destinazione finale.
Così, le fiamme gialle operanti, su autorizzazione del Pubblico Ministero dott. Pasquale Festa, Sostituto Procuratore della Repubblica di Crotone, ritardavano le operazioni di sequestro procedendo alla “consegna controllata” del pacco, affidandolo nelle mani del destinatario, residente nel comune di Casabona (KR).
A questo punto, prendeva avvio l’operazione di polizia: si procedeva alla perquisizione domiciliare dell’abitazione e delle relative pertinenze e, anche grazie al fiuto di “Val”, veniva scoperto l’ingente quantitativo di stupefacente detenuto.
Il destinatario del pacco (G.R. classe ’78), unitamente ad un complice convivente (B.G. classe ‘63), aveva messo in piedi all’interno della propria abitazione un rudimentale laboratorio di lavorazione della marijuana.
Infatti, in casa era custodito lo stupefacente già essiccato, confezionato sottovuoto e pronto per la commercializzazione; nel garage, invece, era stato allestito un impianto per l’essiccazione delle piante, alcune delle quali riposte all’interno di cassette in plastica e sottoposte alla costante areazione di due grossi ventilatori, mentre altre appese su appositi appendini.
Oltre allo stupefacente, quantificato in circa 40 kg, veniva posto sotto sequestro tutto il materiale atto al confezionamento (macchina sottovuoto, buste in cellophane), all’essiccazione (n. 2 grossi ventilatori).
I finanzieri procedevano, pertanto, all’arresto, in flagranza di reato, dei due soggetti resisi responsabile di produzione, coltivazione e detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana.
La droga sequestrata, se immessa sul mercato illecito, avrebbe fruttato 400 mila euro.
L’eccezionale risultato operativo evidenzia ancora una volta l’importante ruolo che la Guardia di Finanza, con le proprie peculiarità istituzionali di forza di polizia economico finanziaria, ha assunto nel controllo del territorio in una provincia fortemente condizionata dalla presenza insidiosa della criminalità.