“E’ nelle cadute di Gesù sotto il peso della croce che si delinea la figura perfetta dell’uomo: dentro quel limite, quella fragilità, quel “crollo” del Figlio di Dio sotto la croce, si sta delineando il volto vero dell’umanità. Sembra di risentire quella voce che dice: Ecce homo, ecco l’uomo nel suo patire, nell’abisso della sua fragilità, sotto il peso di una croce che non aveva meritato”. Queste le parole del vescovo di Lamezia Terme mons. Serafino Parisi a conclusione della Via Crucis Diocesana, svoltasi nel parco della Piedichiusa.
“Gesù cade una prima volta e ancora aveva un po’ di forza residua per potersi rialzare e andare avanti. Si riprende e ricade una seconda volta. E poi una terza – ha proseguito mons. Parisi – Lo dico per tutti coloro che stanno sotto la croce, lì nel loro dolore e nella loro sofferenza, quando magari non sono all’inizio del cammino ma già a uno stadio avanzato, quando non c’è più la forza e inconsciamente non vorresti nemmeno trovare quella determinazione a riprendere il cammino.
Invito tutti a guardare all’umanità vera, quella che Gesù ha incarnato pienamente e che è crollata sotto il peso della Croce. Eppure Gesù ha ritrovato la forza. Quante forze residue poteva avere Gesù in quel momento! Eppure Gesù si rialza. Certo il Cireneo aveva fatto la sua parte e come è importante la parte di tutti i cirenei della storia; ma poi bisogna risollevarsi e riprendere a portare la Croce da soli, fino al punto finale, fino al Golgota. Il Golgota è espressione di una vita crollata certamente sotto il peso della sofferenza e del dolore ma che, proprio sul calvario, trova l’orientamento giusto, lo sguardo verso l’Amore di Dio all’interno del quale ogni caduta trova il suo senso, ogni sofferenza ritrova la forza della bellezza dell’origine”.
“Abbiamo percorso il cammino della Croce, lo abbiamo fattoriflettendo sul cammino di Gesù, la via della croce. Abbiamo iniziato con un itinerario pianeggiante e, alla fine, una bella gradinata in cima alla quale l’Unitalsi ha posto due crocifissi, due carrozzine che ci hanno accolto – ha concluso Parisi – Auguro a tutti noi che il nostro cammino, dopo aver affrontato la fatica delle scale fino alla fine, possa trovare in alto il sorriso di Antonino e di Marcello che erano lì a dirci che, nonostante la croce, si può vivere nella serenità e nella lode al Signore. Questo è l’augurio della Pasqua per tutti noi. Il cammino del Venerdì Santo già sappiamo che per noi, alla fine, ha il sorriso della gioia dei più piccoli che sono posti in alto perché è lì che dobbiamo arrivare”.
La Via Crucis diocesana è stata animata dai vicari episcopali e foranei e dalle rappresentanze delle diverse parrocchie. Le letture delle meditazioni delle stazioni a cura delle associazioni ecclesiali della diocesi.