Rende, nella Chiesa di Gesù Misericordioso intronizzate le reliquie di San Giovanni Paolo II, Santa Faustina Kowalska, beato Michal Sopocko, San Massimiliano Maria Kolbe e Santa Caterina da Bologna

Rende, nella Chiesa di Gesù Misericordioso intronizzate le reliquie di San Giovanni Paolo II, Santa Faustina Kowalska, beato Michal Sopocko, San Massimiliano Maria Kolbe e Santa Caterina da Bologna

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“Solo l’amore crea” diceva S. Massimiliano Maria Kolbe ed è così, lo hanno sperimentato e toccato con mano in questi mesi e giorni, il parroco Don Mario Ciardullo e i suoi collaboratori.

Dei “pezzetti di cielo”, delle reliquie che sono a più di 2200 Km di distanza dalla Calabria, in Polonia e che aspettano il Parroco che parte il giorno di Natale, da solo… Per ritornare nuovamente in quelle terre a febbraio, dopo l’arrivo di una telefonata: “vieni a prenderti le reliquie dei santi polacchi”… Inizia così un’avventura tenuta segreta per mesi da Don Mario e che si snoda in un unico filo rosso che lega 12 giorni in cui tocca città come Białystok, Łomża, Vilnius dove si trova il quadro originale della Divina Misericordia, Varsavia, Niepokalanów ( la Citta dell’Immacolata fondata da san Massimiliano Kolbe), Gietrzwałd ( centro di apparizioni mariane), Sokółka (Miracolo Eucaristico), CzarnyBór. Lituania, Romania, Polonia: bus, aerei, treni. Un’avventura che è terminata ieri domenica 30 marzo 2025, quando le ben sei reliquie hanno trovato casa.

Una giornata a dir poco straordinaria quella vissuta infatti dalla comunità parrocchiale di S.Maria della Consolazione in Arcavacata di Rende, dove nella chiesa di Chiesa di Gesù Misericordioso durante la S.Messa sono state intronizzate le preziose reliquie di prima classe (sono considerate reliquie di “prima classe” i corpi dei santi o frammenti importanti di questi corpi): il sangue di San Giovanni Paolo II, un frammento di osso di Santa Faustina Kowalska, un frammento di osso del beato Michał Sopoćko direttore spirituale di santa Faustina e apostolo della Divina Misericordia nonché l’ultima pietra della sua casa natale, un ciuffo di capelli di S. Massimiliano Maria Kolbe morto ad Auschwitz dando la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia, ed infine una tela imbevuta di sangue di Santa Caterina da Bologna il cui corpo incorrotto è uno dei casi più famosi: la monaca appartenente all’ordine delle Clarisse Francescane mortanel 1463 il cui corpo intatto siede nella Chiesa del Corpus Domini di Bologna, come se si fosse assopita su una sedia.

Nella chiesa gremita di fedeli (a cui il Parroco aveva solo annunciato “una sorpresa”) in una processione guidata dal vescovo emerito di Scalea-San Marco Argentano, Mons. Leonardo Bonanno, che ha presieduto la celebrazione eucaristica, tre dei sei reliquiari e la pietra hanno attraversato il corridoio centrale nelle mani tra gli altri di Dana Koguciuk e Fulvio Festosi, Sebastian Jaworowski e Raffaella Ottaviano venuti rispettivamente dalla Romania, dalla Polonia e da Bologna per vivere questo momento incredibile.

Le sante reliquie hanno trovato collocazione nel nuovo luogo appositamente preparato dove è stato scoperto, tra le esclamazioni di stupore e tante lacrime dei fedeli sorpresi, stupefatti di tanta grazia e bellezza, un murale riproducente l’immagine di Gesù Misericordioso insieme a Giovanni Paolo II, Santa Faustina e il beato Sopòcko; nelle nicchie hanno trovato posto i reliquiari.

Al termine della S.Messa il Parroco ha mostrato e illustrato letredici vetrofanie: San Michele Arcangelo che veglia sui piccoli battezzandi, San Giuseppe Moscati e Santa Teresina di Lisieux compagni di viaggio di Natuzza, San Francesco da Paola e San Francesco di Assisi; nella sacrestia: Natuzza Evolo, la mistica di Paravati e Madre Elena Aiello “la monaca santa”, poi San Pio da Pietrelcina, Sant’Antonio da Padova e Sant’Agostino cari a Don Mario Ciardullo.

Sul lato della chiesa dove sono le reliquie ci sono Pier Giorgio Frassati, protagonista del primo brano scritto dal parroco ma soprattutto patrono dei giovani e indicato da Giovanni Paolo II a loro modello, San Massiliano Kolbe e infine il cardinale Stefan Wyszyński.

I colori bianco rosso scelti per le vetrofanie, come  spiegato dal Parroco, indicano i colori della bandiera polacca.

Il bianco ad indicare la bontà e la purezza delle aspirazioni della nazione polacca, portatrice di pace; il rosso che indica il sangue, la lotta per l’indipendenza, che ha caratterizzato la Nazione polacca per secoli ma anche e soprattutto il sangue versato dai martiri e dai santi (pensiamo proprio a Giovanni Paolo II e all’attentato) che hanno testimoniato la fede, con la loro vita.

“Da oggi i Santi Polacchi, hanno detto i nuovi amici, saranno anche i vostri santi!”

Un giorno memorabile quello di ieri, “pezzi di cielo”, di Misericordia, anzi della Divina Misericordia che dalla terra polacca sono arrivati in quella calabra, in una piccola frazione di Santo Stefano di Rende, dove nella chiesa di Gesù Misericordioso i santi polacchi aspetteranno tutti coloro che vorranno pregare e chiedere di intercedere presso l’Altissimo.

2200 Km di un filo rosso quello dell’Amore, che si è servito delle mani e delle gambe di un giovane incredibile sacerdote, Don Mario Ciardullo e che rannoda tutto creando un unico disegno intessuto di grazia e misericordia… Perché come diceva San Massimiliano Maria Kolbe “solo l’amore crea”.

Luisa Loredana Vercillo

Ph Officine Fotografiche 

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