“Qui c’è fame di pane ma c’è anche una grande fame di Dio. Tanti bambini vengono qui anche solo per trovare una merenda con cui rifocillarsi, ma nel nostro gesto di dare loro da mangiare, incontrano Gesù”.
Così Rosamaria Montano, intervenuta in videocollegamento dall’Uruguay nei giorni scorsi in occasione della celebrazione del transito di S. Francesco d’Assisi, durante la quale è stato conferito a lei, missionaria da oltre vent’anni nel paese sudamericano, il riconoscimento “Rosa d’Argento Frate Jacopa2022”, dalla comunità dei padri cappuccini di Lamezia Terme del Santuario di S. Antonio di Padova e dalla fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Lamezia Terme.
Ripercorrendo gli anni della sua missione tra l’Uruguay e la Bolivia, partendo dal primo incontro negli anni del liceo con don Mimmo Baldo e la prima esperienza missionaria con l’operazione “Mato Grosso” in Perù, Rosamaria ha parlato della realtà di Meloe della casa missionaria di “Ain Karim”, nome che richiama il luogo dove avvenne l’incontro tra la Vergine Maria e S. Elisabetta, “perché anche noi, come Maria, siamo chiamati a farci portatori di Gesù, speranza per ogni uomo e per tutti i popoli”. Qui Rosamaria vive dal 2015 e qui ha vissuto con Don Mimmo fino all’ 11 novembre 2019 quando il Signore lo ha chiamato a Sé. Dall’anno scorso, insieme a lei, vive Roberto, giovane salvadoregno che sta facendo un’esperienza missionaria di due anni.
Tanti progetti nati grazie alla grande famiglia del movimento “Andiamo in Uruguay Giovani” e , all’Associazione privata di fedeli “Volontari della Speranza – AUG” nella quale Rosamaria è consacrata, una vita quotidiana “segnata da tanti problemi, dalla carenza di cibo alle alluvioni che periodicamente investono questo territorio alla dispersione scolastica, ma anche tanti segnali di speranza: i bambini che frequentano l’oratorio, i giovani catechisti e animatori che si sono formati e ora ci aiutano con i bambini. I bambini si accorgono quando noi doniamo loro attenzione, affetto e a loro modo ricambiano. I bambini si accorgono se agiamo con e per amore”. Gratitudine da Rosamaria per il riconoscimento della Rosa d’Argento “che non è un riconoscimento a me, ma a tutta la famiglia del movimento “Andiamo in Uruguay Giovani” e “Volontari della Speranza – AUG”, gruppi “Mamma Margherita”e a tutti coloro che hanno aiutato le missioni in questi anni”. Un pensiero da Rosamaria a don Mimmo Baldo “al suo sorriso anche di fronte alle situazioni più difficili, un sorriso con cui continua ad accompagnare le nostre missioni e il nostro lavoro quotidiano”.
A ritirare la tradizionale Rosa d’Argento, la sorella di Rosamaria, Aurora, che ha invitato a pregare per le missioni. “Siamo ben consapevoli – ha detto Aurora Montano – che quanto realizzato in tutti questi anni non è merito nostro, ma del Signore che opera attraverso di noi”. Presenti i familiari di Rosamaria, tra cui don Giuseppe Montano, parroco di S. Raffaele Arcangelo.
A presiedere la celebrazione eucaristica, il guardiano del convento di S. Antonio padre Giuseppe Sinopoli che ha tratteggiato la figura di donna Jacopa dei Settesoli e il suo legame spirituale con Francesco che, sentendo vicina la sua morte, le chiese di raggiungerlo e di portargli quei biscotti che a lui piacevano tanto. Hanno concelebrato i frati della comunità dei missionari della Via di S. Chiara e don Giuseppe Montano.