“Io non ho cercato questa comunità. Lo dico con semplicità. L’ho davvero ricevuta come un dono, all’improvviso, e mi ha sorpreso quando il Vescovo, mentre ero a casa con il Covid, mi ha chiamato. Però, nonostante la sorpresa, la risposta è stata senza esitazioni ed immediata: sì eccomi, ci sono”. Con queste parole, don Andrea Latelli, il 10 giugno scorso si è rivolto alla comunità di San Pietro a Maida nel giorno del suo ingresso come parroco.
“Poi – ha aggiunto non nascondendo la sua emozione – ho pregato ed ho riflettuto ed oggi sono pienamente convinto che tutto questo è segno di libertà. Sono e siamo liberi dai condizionamenti, dagli interessi personali. Soprattutto è veramente un dono che mi è stato regalato all’improvviso. Sentiamoci liberi figli di Dio. Sentiamoci dono prezioso l’uno per l’altro. Perché ricchezza, libertà e dono sono garanzia che tutto non è opera nostra”.
E custodire nell’intimità l’Amore ricevuto che solo così non smetterà mai di donarsi…Quindi, facendo riferimento ai tanti messaggi giunti nelle ore precedenti al suo ingresso, don Andrea ha fatto cenno ad una frase in particolare: “buon cammino ai nuovi sposi”. Un messaggio che ha fatto suo, definendolo come “la nostra traccia da seguire” perché, così come “il Signore prova a costruire con ciascuno di noi, come comunità una storia d’amore, è questo che ogni comunità deve vivere, condividendo momenti belli e meno belli. L’invito che faccio a me ed a tutti – ha concluso, interrotto da applausi -, se siamo buoni sposi innamorati, a garanzia di questo amore, è di custodirlo con intimità perché gli innamorati sono nel segreto, sono gelosi del loro amore, non lo ostentano”.
A presentare il nuovo parroco alla comunità, all’epoca delegato ad omnia, monsignor Giuseppe Angotti: “Siamo oggi qui – ha detto nel corso dell’omelia – in nome di quella comunità diocesana che condivide insieme alla comunità di San Pietro a Maida uno dei momenti più importanti della vita ordinaria: l’accoglienza
del nuovo parroco che la Chiesa celebra in grande solennità, con grande festa, perché in fondo, ancora una volta, il pensiero ed il cuore cercano il motivo del nostro festeggiare che è il Cristo Pastore. Siamo chiamati tutti – ha aggiunto monsignor Angotti – ad impegnarci, ciascuno per le proprie responsabilità, a dare il proprio contributo. Siamo qui anche in comunione con il Vescovo Giuseppe che domani farà il suo ingresso nella sua Chiesa e che oggi qui è presente con la sua preghiera”.
“In questo bellissimo brano del Vangelo che hai scelto – ha proseguito rivolgendosi a don Andrea – Gesù si rivela: un Dio che si abbassa; un Dio che ci parla; un Dio che non rinuncia, per nessuno motivo, ad amarci come Lui solo sa fare. Nel Vangelo di Giovanni, Gesù si rivela ‘io sono il Pastore buono’, un Dio che si impegna ad amare rivelandosi. Quello di Cristo è un amore premuroso, un amore di chi sa farsi prossimo che non aspetta, un amore che va oltre che non si arrende davanti alle nostre miserie e proprio perché va oltre è capace di diventare salvezza. Il parroco di una comunità ricorda agli altri il profumo di Cristo. Il parroco è colui che davanti al pericolo, cioè tutto ciò che ci porta ad avere gli occhi che non siano secondo il Vangelo e quindi tutto ciò che è il contrario di Dio, si mette davanti alle pecore. Il parroco con l’occhio vigile e lo sguardo lungo sa individuare il nemico ed indicare la strada che è il Vangelo, l’amore di Cristo. Ti auguriamo di essere per questa comunità – ha concluso monsignor Angotti – sguardo di Cristo che tutti raggiunge, tutti ama e tutti custodisce”
Un momento di commozione e, nello stesso tempo di gioia, al quale, tra gli altri hanno presenziato, insieme al sindaco di San Pietro a Maida, Domenico Giampà, autorità civili e militari insieme ai tanti fedeli che hanno accolto, come in un abbraccio, il nuovo parroco.