Si è rinnovata ieri per le vie cittadine la processione di San Francesco di Paola. Alle 18 circa la statua del santo è uscita dalla chiesa Matrice, dove si era svolto il novenario in suo onore, e ha percorso le vie cittadine accompagnato da una moltitudine di fedeli.
Fin dall’inizio sono stati presenti diverse autorità civili e militari, e in particolare, insieme al sindaco Paolo Mascaro c’era Roberto Perrotta, sindaco di Paola: due città unite dal santo paolano che col suo carisma fa sentire tutti fratelli.
Nonostante il forte caldo una marea di persone ha accompagnato San Francesco di Paola per le vie di Sambiase e chi non potuto ha atteso il suo passaggio davanti casa o sui balconi: la tenerezza più grande quella dei più anziani che dalla finestra mandavano un bacio al santo, gettando i petali dei fiori. Come da tradizione, non sono mancate le coperte stese per rendere omaggio al passaggio di San Francesco.
La sosta nella chiesa della Carmine ha rappresentato un altro momento importante: la statua di San Francesco è stata portata all’interno e posta dinanzi alla Madonna. Uno scambio di sguardi tra chi ha saputo dire “sì” al Signore senza indugi.
In piazza Fiorentino mons. Giuseppe Schillaci si è unito alla processione e poco prima di arrivare in piazza 5 dicembre ha “preso” la statua insieme al suo vicario Don Pino Angotti, a Padre Vincenzo Arzente e a Don Pasquale Di Cello.
Diversi momenti della processione sono stati trasmessi in diretta Facebook sulla pagina ufficiale della Parrocchia di San Francesco di Paola. Ciò ha dato modo a tanti devoti del santo sparsi per il mondo di partecipare in qualche modo: Svizzera, Argentina, Australia, New York ma anche Torino, Varese, Milano e altre città italiane nelle quali tanti sambiasini vivono la loro vita.
All’arrivo in piazza l’immancabile Tonino Cataudo che con un modo tutto suo da più di 30 anni accoglie la conclusione della processione.
“Continuiamo a camminare insieme nella gioia e facciamoci ogni giorno strumento di comunione, di fraternità, di pace”. Così monsignor Giuseppe Schillaci, amministratore apostolico della Diocesi di Lamezia Terme, al termine della processione di S. Francesco di Paola, protettore della Città, momento conclusivo dei festeggiamenti patronali.
“Abbiamo vissuto un momento di grande gioia, di gioia condivisa, dopo due lunghi e difficili anni – ha proseguito Schillaci – Il senso della processione, con S. Francesco di Paola che ci accompagna, è quello di camminare insieme, gli uni accanto agli altri. È questo il tratto distintivo di una comunità che desidera essere sempre più comunità. E siamo comunità nella misura in cui costruiamo fraternità e pace. Il nostro pensiero va a coloro che sono martoriati dalla guerra ma anche alle tante situazioni difficili che toccano le nostre esistenze personali, dove non vi è pace. Domandiamo la pace a cominciare da noi stessi. Chiediamo a S. Francesco di Paola di guidarci nella sfida quotidiana, ordinaria, di farci costruttori di pace. Siamo chiamati a incidere nella nostra comunità, a partire dal nostro piccolo, per raggiungere tutti, soprattutto coloro che stanno indietro, ai margini. Una comunità vera si riconosce se è capace di abbattere le distanze, di sentirsi un cuore solo. Oggi siamo chiamati, partendo dal nostro piccolo, a costruire qualcosa di bello per la nostra città, per la Calabria, per il mondo intero”.
Prima della benedizione finale, i padri minimi del convento lametino, guidati da padre Giovanni Sposato, hanno donato a monsignor Schillaci il cingolo di S. Francesco di Paola, come segno d di gratitudine da parte della comunità minima lametina e di affidamento al Patrono della Calabria della persona e del ministero di monsignor Giuseppe Schillaci, nel nuovo cammino che sarà chiamato a intraprendere nella Chiesa di Nicosia.