Mons. Giuseppe Schillaci lascia la Diocesi di Lamezia Terme per andare a guidare quella di Nicosia, in provincia di Enna, in Sicilia.
Lo ha annunciato a mezzogiorno in Cattedrale il Vicario Generale della Diocesi, Mons. Giuseppe Angotti, dinanzi ai Consultori Diocesani, il Presbiterio, i Diaconi, i Religiosi, le Religiose e i Fedeli Laici.
Dopo la recita del Regina Coeli il Vicario Generale della Diocesi mons. Giuseppe Angotti ha letto la nomina inviata dal Nunzio Apostolico in Italia: “Roma 15 aprile 2022. A S.E. mons. Giuseppe Schillaci, vescovo eletto di Nicosia. Eccellenza, con la presente sono lieto di comunicarle che il Santo Padre Francesco l’ha nominata nuovo Vescovo di Nicosia. Il provvedimento sarà reso pubblico sabato 23 aprile prossimo alle ore 12”.
Mons. Schillaci, molto commosso, ha rivolto il suo messaggio ai presenti e alla chiesa tutta di Lamezia. “Non l’ho chiesto io, mi è stato chiesto” – ha sottolineato – “il Signore Gesù mi invita a seguirlo, come ho fatto tre anni fa venendo qua, ora accetto la nuova chiamata. Mi sono lasciato interpellare pur in questo guazzabuglio del cuore. Poco meno di tre anni sono stato qui con voi, e sono stati anni strani per gli eventi che stanno succedendo”.
“Ho cercato di fare del mio meglio – ha detto il vescovo – anche considerati i miei problemi di salute ma tuttavia grazie all’aiuto, al sostegno di tanti ho cercato di portare avanti il lavoro, ascoltando innanzitutto il Signore e poi ascoltando ciascuno di voi. In questo momento la prima cosa che mi va di dire è di chiedervi scusa, per tutto quello che non ho saputo, non ho potuto dare, darvi, chiedo scusa a qualcuno se ho arrecato offesa, ho fatto del male. Vi chiedo perdono dei miei limiti, che sono tanti, sia dal punto di vista fisico, che morale che spirituale. Vorrei esprimere la mia gratitudine che rimarrà scolpita nel mio cuore, a tutti i lametini. Parlando con il vescovo di Nicosia, Salvatore, gli ho detto di avere avuto la fortuna di conoscere e apprezzare il cuore di una città viva, ricca, di grandi potenzialità, ricchezze umane, spirituali, evangeliche, le ho toccate con mano e ne sono convinto. Non siamo soltanto bisogni umani, ciascuno di noi è originalità, unicità. Questa dimensione è fondamentale per una nuova ripartenza, per cui si può ricominciare sempre. Ho sperimentato in tanti lametini un tesoro grande. Grazie a tutti voi che vi siete presi cura di me”.
Quindi i ringraziamenti a tutti coloro che hanno lavorato con lui. Un grazie particolare agli operatori della comunicazione “le persone non sono degli oggetti, c’è un’interiorità che va sempre rispettata, ci vuole grande professionalità e grande sensibilità umana. Prima delle notizie ci sono le persone. Tutto è al servizio dell’uomo”.
Un pensiero particolare per i ragazzi delle scuole “quante belle potenzialità ci sono nei nostri ragazzi, c’è una ricchezza straordinaria. Grazie ai dirigenti, agli insegnanti per ciò che fate per la scuola”.
Non è mancato, tra gli altri, un ringraziamento particolare al vicario mons. Angotti “specie per ciò che ha fatto ieri sera”.
“I vescovi vanno e vengono – ancora Schillaci – ma il popolo di Dio resta: voi siete la Chiesa di Lamezia Terme. Camminate sempre insieme, cercate di farlo sempre. Ora vi chiedo di pregare per il nuovo vescovo che non tarderà ad arrivare. Il Signore è buono e grande nell’amore e non abbandona il suo popolo, che crede, che spera e che ama. Vi chiedo anche di pregare per me. Vi porto tutti nel cuore, tutti. E pregate per la chiesa dove andrò”.
San Paolo Sesto il 30 giugno 1974 diceva “non si concepisce un vescovo che non sia lodato al servizio e all’amore del popolo di Dio in tutta la sua più larga accezione. Un vescovo è un cuore dove tutta l’umanità trova accoglienza. Povero cuore di vescovo, come potrà esprimersi con tanta sapienza?. Felice piuttosto il cuore di un vescovo che è destinato a plasmarsi nel cuore di Cristo. Pregate per me perchè possa essere così”.
Un lungo applauso per il pastore Schillaci che resterà a Lamezia fino alla nomina del nuovo vescovo.
Infine il ringraziamento di mons. Giuseppe Angotti: “Tre anni non sono molti ma Dio misura l’intensità delle cose, e allora la cosa bella è che ci siamo incontrati per il tempo che Dio ha voluto. La fede è molto semplice ed è per i semplici. Le nostre strade si apparterranno per sempre. La chiesa di Nicosia sarà la nostra chiesa sorella. Portateci nel cuore eccellenza”.