Benedetto dal Papa il Manto della Vergine Maria del Santo Rosario di Accaria

Benedetto dal Papa il Manto della Vergine Maria del Santo Rosario di Accaria

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Benedetto dal Papa il Manto della Vergine Maria del Santo Rosario di AccariaDopo giorni di preghiera e riflessione sulla figura e la presenza materna della Vergine Maria che accompagna il cammino della Chiesa intera sulla via della storia, insieme alla rappresentanza dei fedeli della parrocchia Santa Maria Immacolata di Accaria, finalmente, abbiamo incontrato Papa Francesco all’udienza generale di questa mattina, cui hanno partecipato i militari del 2° Reggimento Aves Sirio che con il loro comandante Fabio Bianchi celebravano il 25° anniversario.

Lo scopo di questo pellegrinaggio è stato raggiunto, cioè la benedizione del manto della Vergine Maria del Santo Rosario, restaurato dalla famiglia Gaspare Aiello di Accaria, arricchito anche dalla celebrazione Eucaristica delle ore 17, di ieri, presieduta da sua eminenza, il cardinale Mauro Gambetti (Vicario di Papa Francesco per la Città del Vaticano) all’Altare della Cattedra, Basilica Papale Vaticana, momento preceduto da un incontro privato attraverso il quale – grazie al supporto dei mezzi dell’Esercito italiano messi a disposizione dal comandante Fabio Bianchi – è stata consegnata una sostanziosa raccolta di generi alimentari e di prima necessità che i fedeli della parrocchia di Accaria ha offerto a sostegno delle famiglie disagiate.

Come già dichiarato giorni fà, il significato della benedizione del manto della Madonna del Rosario – i cui festeggiamenti liturgici si concluderanno domani con l’accoglienza del manto benedetto dal Santo Padre e la celebrazione eucaristica delle 18.30, presieduta dal vescovo emerito, monsignor Vincenzo Rimedio – ha per i fedeli di Accaria un profondo significato spirituale oltre che rinnovare l’impegno della preghiera che lo stesso Santo Padre ha raccomandato anche stamattina (“amate il rosario, splendida ed efficace preghiera per vivere la libertà dei figli di Dio che Cristo Signore ci ha ottenuto con la sua morte di croce e la sua vittoria sul peccato e la morte”), per fronteggiare questa fase della storia umana così travagliata dalla pandemia, un invito che ricordiamo ancora: «In questo momento vogliamo implorare misericordia per l’umanità duramente provata dalla pandemia di coronavirus. E lo facciamo insieme» (25 marzo 2020). Insieme al messaggio in occasione della benedizione Urbi et Orbi: «Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca ci siamo tutti. Come quei discepoli, che parlano a una sola voce e nell’angoscia dicono: “Siamo perduti”, così anche noi ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme» (27 marzo 2020). Non è scontato attraversare una situazione drammatica rimanendo insieme, ma guidati e sostenuti da queste parole lo abbiamo fatto e continuiamo a farlo, nello spirito operoso e solidale, con la preghiera rivolta a Dio e alla Madre di Dio invocandola con viva fede, affidarsi a Lei – dice Papa Francesco – in un abbandono filiale sotto il suo manto: «…nel momento delle turbolenze spirituali rifugiatevi sotto il manto della santa Madre di Dio. Lì non può entrare il diavolo perché Lei è Madre e come Madre difende… sotto il tuo mantello, sotto la tua custodia, o Madre, lì siamo sicuri… In un mondo che possiamo chiamare “orfano”, in questo mondo che soffre la crisi di una grande orfanezza, forse il nostro aiuto è dire: “Guarda a tua madre!”. Perché abbiamo una madre che ci difende, ci insegna, ci accompagna…» (Dalla meditazione mattutina nella cappella della domus sanctae Marthae di Papa Francesco, giovedì, 15 settembre 2016).

Domani sera, 7 ottobre, il manto sarà accolto dai fedeli della Parrocchia di Accaria e apposto sulle spalle dell’effigie della Madonna, ove nella medesima Chiesa si celebrerà la s. messa che – come già sopra riportato – sarà presieduta dal vescovo emerito della Diocesi di Lamezia Terme, monsignor Vincenzo Rimedio.


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