Conoscere per prevenire i pericoli del web: è la missione di "Focus On"

Conoscere per prevenire i pericoli del web: è la missione di “Focus On”

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Il primo interlocutore dell’associazione di promozione sociale “Focus On” è il mondo della scuola. La finalità precipua dell’associazione, fondata nel 2017 da Luigi Macrì, già docente e dirigente scolastico esperto di tecnologie didattiche, è infatti quella di stimolare la conoscenza delle tecnologie dell’informazione e di prevenirne i rischi per le generazioni più giovani, che sono anche le più esposte.

A far da sfondo, nella mattinata dell’11 maggio, alla presentazione delle molteplici iniziative che ruotano attorno a “Focus On” – prima fra tutte la pubblicazione, sia online che in formato cartaceo, della rivista di settore “Icted Magazine”, che si avvale della collaborazione di numerosi professionisti – è stato proprio l’Istituto Comprensivo “Mario Squillace” di Montepaone Lido, diretto da Anna Alfeo, che rientra nella “rete” degli istituti scolastici che l’associazione ha intessuto in questi anni.

Ma, di sinergie sul territorio, “Focus On” ne ha strette altre: quella con il Coordinamento regionale delle Associazioni di Salute Mentale (CASM) perché, come ha ben specificato la vicepresidente Caterina Iuliano agli studenti delle prime classi intervenuti, esistono anche le “dipendenze senza sostanza”, ovvero dalle tecnologie, che hanno delle ripercussioni sullo sviluppo della salute mentale dei ragazzi. E poi c’è quella con il Centro Servizi al Volontariato “Calabria Centro”, che cura la grafica e l’impaginazione della rivista: del resto, ha ribadito il direttore del CSV Stefano Morena, la possibilità di associarsi è un diritto costituzionalmente garantito che dà la possibilità al volontario di interessarsi di quello che succede e di dar seguito al proprio impegno “visionario”. E visionario Luigi Macrì – che ha dato origine a tutto questo, e preme per la creazione di un Osservatorio in cui registrare le problematiche giovanili e fornire strumenti ai genitori per svolgere azioni di prevenzione – un po’ lo è davvero. Sono diversi, poi, i professionisti che hanno sposato la sua causa e mettono a disposizione le proprie conoscenze attraverso contributi di spessore sulla rivista. Prima fra tutti, Maria Brutto, dirigente scolastica intervenuta all’incontro nella veste di coordinatrice della sezione didattica della rivista: “Nella rivista parliamo di voi, e diamo rilevanza ai valori, primi fra tutti la libertà e l’integrità, che voi, a partire da questa età, non dovete perdere di vista – ha messo in evidenza Maria Brutto, rivolgendosi agli studenti – Vi state aprendo al mondo della conoscenza, ed ora più che mai è importante porsi domande di qualità per ottenere le giuste risposte. Tutti noi siamo infatti programmati per crescere e superare i limiti: spiegate, dunque, le vostre ali e ragionate su cosa siete e su cosa deciderete di fare”.

Infine, Luigi Macrì ha spiegato le ragioni del suo impegno volontario, che nasce dalla passione infinita per la tecnologia, unita alla consapevolezza dei rischi derivanti dalle “false notizie” che circolano sul web e dalle quali i giovanissimi vanno protetti. Il suo, dunque, può definirsi un “atto di responsabilità” che coinvolge i genitori, i docenti e la comunità per far quadrato attorno ai propri figli che vivono sulla propria pelle lo stigma per ciò che viene considerato “brutto” e vive di “like” del popolo del web.

Per orientarsi nei meandri di una società sempre più disinformata, vittima del processo di “narcisizzazione” che avviluppa tutti coloro che perseguono la perfezione della forma fisica per farsi apprezzare e che, di contro, conducono con superficialità ogni tipo di relazione, c’è dunque bisogno di conoscenza. Solo approfondendo la complessità della sindrome, definita da Ivan Goldberg nel 1995 “Internet Addiction Disorder”, si possono infatti trasferire ai propri figli gli strumenti necessari per potersi difendere. Intanto, una giornata di “disintossicazione” dall’utilizzo smisurato dello smartphone, per girare video e pubblicare selfie con “ritocco”, potrebbe essere un primo passo verso l’acquisizione di una consapevolezza diversa, che non significa demonizzare tutto ciò che proviene dalla tecnologia – sarebbe insensato – ma darne una connotazione puramente strumentale.

La proposta di Luigi Macrì, un sabato in spiaggia con genitori e figli, il prossimo 17 giugno a Montepaone, è stata già accolta con entusiasmo dalla dirigente Alfeo e dal corpo insegnante. E, di sicuro, a quella che si preannuncia come una giornata all’insegna delle attività da svolgere all’aperto, con caccia al tesoro inclusa, e con il divieto assoluto di utilizzare il cellulare, seguiranno nei prossimi giorni tante altre adesioni.


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