La Fondazione “Italo Falcomatà” ha promosso la presentazione di “Aqua e tera”, l’ultimo romanzo di Dario Franceschini ospite, a Palazzo San Giorgio, in un confronto-intervista con il giornalista Giuseppe Smorto. L’iniziativa, con il patrocinio gratuito del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ha riscontrato i favori di una platea numerosa, intervenuta per conoscere ed approfondire l’opera dell’ex ministro alla Cultura che racconta la città di Ferrara all’indomani della feroce e catastrofica “Grande guerra”.
L’autore, presentato dalla presidente della Fondazione, Valeria Falcomatà, ha già pubblicato numerosi romanzi, il primo dei quali, “Nelle vene quell’acqua d’argento”, vincitore, in Francia, del Premier Roman di Chambéry e, in Italia, del premio Opera Prima Città di Penne e del premio Bacchelli. Oggi, Franceschini, torna in libreria con la storia struggente di una famiglia ferrarese che si dipana lungo le fatiche di una provincia piegata dal conflitto, tra l’affermarsi delle Leghe rosse e l’avanzata del germe delle camicie nere che porterà il Paese nell’abbraccio mortale del fascismo. Sullo sfondo, le vicende di due giovani ragazze costrette a lottare per affermare il loro amore, in un clima di odio e violenza generato dalle opposte fazioni.
«E’ con grande gioia e onore – ha detto la presidente Falcomatà – che la Fondazione, nell’ambito delle proprie attività culturali, presenta il romanzo di Dario Franceschini, un uomo che ha lungamente servito le istituzioni del nostro Paese, tanto che la pur larga fama di scrittore forse viene velata dalla larghissima notorietà di uomo politico».
«Aqua e tera – ha aggiunto – è un romanzo storico che narra un pezzo di storia della lotta antifascista del nostro Paese. E’ una storia di coraggio femminile, di donne e madri che, per prime, si ribellano per dare alle figlie un destino diverso dal loro. E’ la forza delle figlie che combattono, semplicemente, per potersi amare liberamente. In questo libro, il talento dell’autore si è nutrito della sensibilità sociale dell’uomo che, come Calvino, ritiene la letteratura uno strumento di auto-consapevolezza».
Dario Franceschini, stimolato dalle domande di Giuseppe Smorto, si è, quindi, soffermato a lungo sui motivi che lo hanno spinto a ripercorrere le vicende di un pezzo della provincia italiana. Nel corso delle sue riflessioni ha, quindi, invitato a «conservare e tramandare ogni traccia che, all’interno delle nostre famiglie, serve a raccontare e costruire la storia del nostro Paese».
Nel corso del suo intervento, l’ex ministro si è augurato «un esito positivo per la candidatura della città di Reggio Calabria a capitale italiana della Cultura
2027».
Uno spunto colto dal sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, presente all’iniziativa insieme a numerosi rappresentanti delle amministrazioni comunale e metropolitana, per il quale «la candidatura di Reggio Calabria a Capitale della Cultura nasce e cresce in questi mesi, alimentandosi del sostegno di tantissime associazioni, ma anche della nostra città sorella, Messina, e delle altre province calabresi, per superare gli inutili campanilismi che hanno impedito di ragionare, compiutamente, di Area metropolitana dello Stretto».
Il ringraziamento a Dario Franceschini diventa, così, «dovuto perché è stato fra i protagonisti dei processi di crescita della città». «Quando è stato ministro della Cultura – ha ricordato il sindaco – ha avuto un ruolo determinante per il riconoscimento dei finanziamenti utili a riqualificare Piazza De Nava e l’area del monumento a Corrado Alvaro. Allo stesso modo, il dialogo e la vicinanza dimostrati, in quegli anni, da Franceschini e dal suo ministero, hanno permesso di ottenere il contributo di oltre 60 milioni per la realizzazione del Museo del Mare».
All’iniziativa erano presenti, fra gli altri, il senatore Nicola Irto, i consiglieri regionali Giovanni Muraca e Domenico Bevacqua, il presidente del Consiglio comunale, Enzo Marra, ed i vicesindaci del Comune e della Città Metropolitana, Paolo Brunetti e Carmelo Versace, oltre a numerosi rappresentanti della Giunta, del Consiglio comunale e del Consiglio metropolitano di Reggio Calabria.