Nella piazzetta Frate Giuliano di S. Giovanni in Fiore, si è tenuta ieri pomeriggio una bellissima iniziativa dal titolo “Legalità e Memoria” sulla figura di Peppino Impastato, organizzata dalla CGIL e dalla FLAI CGIL di Cosenza. Una piazza gremita di gente, giovani e ragazzi soprattutto, che hanno saputo scaldare il cuore con la loro presenza e la loro partecipazione fino all’ultimo intervento, quello di Luisa Impastato, nipote di Peppino, che con le sue parole continua, nel ricordo e nella memoria, l’eredità del giovane giornalista ucciso dalla mafia nel maggio 1978.
L’iniziativa è stata coordinata da Giovambattista Nicoletti, segretario generale della Flai CGIL di Cosenza, ed ha visto gli interventi di Maria Grazia Cortese, responsabile della Camera del Lavoro di S. Giovanni in Fiore, di Massimiliano Ianni, segretario generale della CGIL bruzia, di Anna Laura Orrico, deputata del Movimento 5 Stelle, Salvatore Veltri, de gli Spontanei, Maria Locanto, della direzione nazionale del Partito Democratico, Maria Antonietta Sacco, di Avviso Pubblico e Domenico Passarelli, di Rifondazione Comunista. Ciascuno degli interventi ha voluto ricordare Peppino Impastato declinando la sua figura di attivista politico rivoluzionario e antifascista, di giornalista impegnato, di giovane innamorato della sua terra, di figlio della cultura mafiosa dalla quale si seppe affrancare pagando il prezzo il più alto.
Luisa Impastato ha chiuso gli interventi emozionando tutti con le sue parole, misurate e mai polemiche, attenta a voler raccontare la storia dello zio attraverso le verità storiche e fattuali, provate ed incontrovertibili, permeate dalla voce della nonna Felicia che fino all’ultimo giorno della sua vita ha cercato negli occhi delle migliaia di giovani che ogni anno visitano Casa Memoria quel fuoco di verità e giustizia che animarono il figlio, non un eroe ma un ragazzo come tanti, solo con la schiena più dritta.
La verità storica, e non quella romanzata, ha inteso essere il filo conduttore della serata insieme alla necessità (sì, necessità!) di collocare la figura di Peppino Impastato nel corretto contesto storico e politico, senza primogeniture né velleità di volersene appropriare, chè Peppino resta un esempio per tutti e la presenza di tantissimi ragazzi ha dimostrato che nella nostra comunità c’è tanto terreno sul quale spargere semi di giustizia.