CATANZARO – Da oggi e fino al 24 gennaio, Parigi ospiterà una tra le più importanti esposizioni internazionali B2B dedicata al mondo della decorazione, dell’arredamento e dell’artigianato d’eccezione, il Maison & Objet che quest’anno è giunta alla sua trentesima edizione. Tra gli espositori selezionati a partecipare, c’è anche Rosecut Lab, il laboratorio artigiano dell’orafa e gemmologa calabrese Rosa Pulerà.
Nato nel 2016, il laboratorio realizza collezioni di prodotti con il proprio marchio, studiando e proponendo concept originali, realizzando anche pezzi su disegno del cliente e oltre che pezzi unici, dal disegno alla produzione. Coniugando l’arte orafa con uno spirito giovane e dinamico, la giovane azienda sperimenta di continuo il rapporto tra lo stato dell’arte del know-how artigianale e i nuovi linguaggi del design e della comunicazione. Tutte competenze che Rosa Pulerà ha maturato nel suo percorso di studi tra l’accademia d’arte orafa “E.G. Ghirardi” di Torino e la specializzazione all’International Gemological Institute di Roma, esperienze che si sono condensate nel periodo di formazione all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, dove ha conseguito il diploma triennale in Design del Gioiello a cui sta dando seguito con la specializzazione in Graphic Design.
«È un’emozione straordinaria essere stata selezionata per partecipare ad un evento così importante – spiega con entusiasmo l’orafa e gemmologa calabrese -. Il Maison & Objet è un’occasione molto importante per far conoscere ad un pubblico di professionisti del settore quello che realizziamo nel laboratorio di Decollatura e come lavoriamo. Gli studi dell’Accademia Belle Arti di Catanzaro mi hanno aperto gli occhi sul mondo del design e dato una nuova visione sulle prospettive per la mia giovane azienda. Lo studio della Storia dell’Arte, della Storia della Moda e della Comunicazione visiva mi ha dato gli strumenti per sentirmi capace di poter affrontare nuovi scenari».
«Il percorso di studi in Fashion Design e Design del Gioiello intende fornire agli studenti una conoscenza specifica degli aspetti metodologico-operativi delle discipline professionalizzanti nel settore della moda e delle altre materie di base, così da renderlo capace di utilizzare tali conoscenze per interpretare e descrivere i problemi tipici del settore, in chiave contemporanea – spiega Maria Saveria Ruga, coordinatrice della Scuola -. E sebbene la “chiave contemporanea” faccia la differenza nel tipo di competenze sviluppate durante il corso, a rendere solide le basi della formazione sono le materie più “tradizionali” a cui si aggiungono elementi di organizzazione d’impresa, così da completare gli aspetti necessari a dare in mano agli studenti tutti gli strumenti per approcciarsi al mondo del lavoro».