L’ambulatorio solidale “Prima gli ultimi” Odv ubicato nei locali del complesso interparrocchiale San Benedetto, oltre ad offrire prestazioni e visite specialistiche gratuite alle persone sole e disagiate che vivono sul territorio sta accrescendo la propria attività con la strutturazione di progetti improntati al miglioramento della qualità dei servizi messi a disposizione dell’utenza; tra questi il progetto ‘Missione Sanità’, finanziato dalla Regione Calabria ed in via di realizzazione.
Tra le altre attività dell’ambulatorio solidale ci sono anche i convegni che trattano di tematiche socio-sanitarie di grande attualità e di pubblico interesse. In quest’ottica, nei giorni scorsi si è svolto al Chiostro di San Domenico, l’incontro-dibattito sul tema “Malattie neurodegenerative e ruolo dell’alimentazione”.
Ad aprire i lavori il presidente dell’ambulatorio solidale Nicolino Panedigrano, il quale ha rimarcato la mission della struttura che, in virtù dell’opera volontaristica di decine di medici e infermieri, “ha l’intento di prendersi carico degli ‘ultimi’ che intendiamo trattare come ‘primi’ qui e subito – ha sostenuto Panedigrano – Ciò, grazie all’alta qualità, all’impegno e alla dedizione dei nostri operatori sanitari e amministrativi. Un ‘grazie’ sentito va anche alla generosità dei donatori ed ai finanziamenti pubblici che ci stanno consentendo di dotarci di strumentazione all’avanguardia con cui riusciamo a espletare il servizio di cura che è base costitutiva dell’ambulatorio solidale. A tutto questo – ha evidenziato il presidente di Prima gli ultimi Odv – si aggiungono le iniziative improntate alla prevenzione; incontri informativi e formativi destinati all’intera collettività per prevenire malattie croniche che spesso condizionano fortemente la vita di tante persone che sono perciò impossibilitate a star bene con se stessi e con gli altri”.
L’iniziativa organizzata al Chiostro è rientrata nel programmaredatto dal comitato tecnico socio-sanitario coordinato dalla dottoressa Caterina Firorelli. A relazionare sull’interessante tematica è stato il biologo nutrizionista Vincenzo Scarcella. È intervenuto anche il direttore sanitario della struttura Vincenzo Cimellaro che ha dissertato sulle malattie neurodegenerativefocalizzandone le cause e la loro diffusione epidemiologica. Un’ampia panoramica esposta con profonda qualità scientifica econ terminologia sapientemente divulgativa in modo da lanciare un messaggio chiaro e incisivo all’attento pubblico presente nella sala polivalente del Chiostro.
Scarcella ha poi spiegato la stretta connessione del sistema digestivo con le funzioni stesse del nostro cervello. L’esperto nutrizionista ha posto l’accento sulla necessità di mantenere uncorretto equilibrio relativamente alla ‘sana alimentazione’ che si distingue dalla cosiddetta ‘corretta alimentazione’. “Chi persegue lo stile di vita della sana alimentazione – ha ribadito il nutrizionista – mette al bando droga, alcool, fumo, alimenti spazzatura o pieni di pesticidi, additivi chimici e dolcificanti. Buone pratiche di alimentazione, dunque, senza abusi eccessivi, tenendo anche conto delle intolleranze ed allergie che alla lunga provocano processi infiammatori dell’intestino, i quali – ha sottolineato Scarcella – permettono l’assorbimento di agenti patogeni non metabolizzati durante la digestione e che vanno ad ‘infestare’ il nostro sistema neurologico, provocando oaggravando le malattie neurodegenerative”. Per Scarcella “la sana alimentazione e gli esercizi fisici all’aria aperta costituiscono degli ottimi rimedi per prevenire l’insorgere di quelle malattie che possono minare in maniera indelebile il corretto funzionamento della nostra mente, inibendo conseguentemente la nostra buona convivenza nel contesto familiare e socio-lavorativo”.
Nella sala gremita del Chiostro la dottoressa Caterina Firorelli, ha concluso il dibattito ricordando che “il convegno è iniziativa dell’ambulatorio solidale che non solo offre servizi per la cura ma che ha messo in campo anche delle iniziative divulgative per la prevenzione”. La coordinatrice del comitato tecnico scientifico-sanitario ha ribadito che “a parte i farmaci, da usare con accortezza e misura, è fondamentale l’ascolto del paziente. Lo specialista deve sapere comprendere i problemi anche psicologici che affliggono la persona che chiede aiuto e si affida alle sue cure. Così come deve saperlo indirizzare verso uno stile di vita improntato alla salute e al benessere del corpo e della mente”.