Mercoledì 15 novembre presso l’Istituto Comprensivo Don Milani si è svolto il primo step di formazione sul metodo della scrittura collettiva inserito nella Rete Nazionale di Scuole Barbiana 2040. A partecipare alla formazione le docenti dell’Istituto Gullo di Cosenza che, con la loro Dirigente Scolastica, Prof.ssa Rosellina Ferraro, hanno fatto da osservatori nelle classi quinte della scuola Primaria di San Teodoro.
Barbiana 2040 è un Progetto di Ricerca e Azione nato nel 2017 dalla collaborazione dell’IC “A. Lanfranchi” di Sorisole con il maestro Edoardo Martinelli, allievo di Don Lorenzo Milani a Barbiana, insieme all’Università della Calabria – Facoltà di Pedagogia, con il Prof. Giancarlo Costabile, Docente di Pedagogia dell’antimafia. Da 2022 è nata la Rete nazionale Barbiana 2040 formata ormai da numerose scuole il cui obiettivo è di diffondere la pedagogia milaniana e la pratica dei laboratori di scrittura collettiva come risposta efficace ai bisogni dei nativi digitali , per favorire lo sviluppo del pensiero critico e la costruzione dell’identità individuale e collettiva.
“Durante il laboratorio di scrittura collettiva, i nostri alunni si riappropriano della “parola” come strumento sia per rivelare la cultura informale che per ricercare la verità delle cose e approfondire il reale nei suoi strati più profondi. Tutti partecipano al grande momento della discussione. Tutti scrivono le loro idee, i pensieri che li colpiscono, le parole chiave, sui famosi “fogliolini”. Si prendono appunti fino a quando “inizia la magia”, come dicono i bambini. La scrittura prende forma con un lavoro impegnativo di collegamenti, ramificazioni interdisciplinari, conoscenze e approfondimenti. Ne nasce un confronto socratico che libera tutti dalla competizione, dall’egocentrismo, dall’individualismo, dall’ansia da prestazione” riferisce la docente Giulia Costanzo che, insieme alla collega Francesca Mazzei, è referente formatore nell’ambito della rete Barbiana 2040.
“Innanzitutto vorrei ringraziare la Dirigente Scolastica Antonella Cerra dell’ istituto Don Milani e tutte le docenti impegnate nel progetto per averci consentito di entrare nelle classi e osservare le lezioni. Partecipando al laboratorio con le docenti dell’IC Don Milani abbiamo potuto notare come i bambini siano abituati al dialogo attivo, alla responsabilità collettiva. Non sempre questo è scontato nelle nostre scuole” afferma la Dirigente del Gullo di Cosenza. “Succede che gli alunni si esercitano a diventare cittadini attivi e responsabili perché la discussione, l’ascolto, il dialogo, il confronto appartengono al gruppo e non a un singolo. Gli alunni, curiosi e motivati da questa metodologia, lavorano sulla parola dando significato ad ogni intervento, correggendo insieme le brutture, evitando le ripetizioni e ricercando quello che non sanno. Non c’è frammentarietà del sapere ma circolarità. La cosa più importante non è il prodotto finale in sè ma soprattutto il processo, il percorso di strutturazione del pensiero che i bambini fanno e che insegna ad andare in profondità nelle parole e quindi nel mondo, conosciuto e sconosciuto. La scrittura collettiva è una tecnica efficace per affrontare la realtà scolastica che ci pone davanti mille interrogativi a cui spesso le scuole non sanno come rispondere. Noi della Gullo stiamo iniziando ora questo percorso nella rete perché siamo alla ricerca di nuovi orizzonti, per poter offrire ai nostri studenti un apprendimento significativo e reale. Siamo veramente sorprese da come nella scuola Don Milani, in cui si pratica ormai da anni questa metodologia, gli alunni sviluppino il pensiero critico e gli insegnanti siano registi e mai giudici, operino con tempi distesi, andando oltre la lezione frontale di tipo trasmissivo, diventando promotore di un apprendimento altamente collaborativo e formativo.”
Il laboratorio di scrittura collettiva nella scuola primaria Don Milani rappresenta un “unicum” nel panorama scolastico territoriale ed è un modo per guardare avanti, in modo diverso proprio come diceva Don Milani: “Fate scuola, ma non come l’ho fatta io. Fatela come vi suggeriranno i contesti di realtà in cui vi troverete a insegnare e in cui vivono i vostri ragazzi”.