Lamezia Terme – Un lungo messaggio accorato quello diffuso da Gabriele Setti, presidente dell’Associazione nazionale “Amici dei Mulini Storici” già in visita all’Antico Mulino delle Fate di Lamezia Terme, realtà culturale recente ma già ampiamente riconosciuta per la sua attività e il suo ruolo di centro d’aggregazione, che porta lontano il nome della città.
“Il senso profondo dell’appartenenza al territorio è il sentimento che emerge a distanza di alcuni mesi dal mio viaggio in Calabria che mi ha portato a conoscere una terra meravigliosa e persone autentiche con piedi ben saldi a terra” spiega Setti. “Fattori importanti che mi animano ulteriormente nel cammino di crescita e di sviluppo dell’Associazione Italiana “Amici dei Mulini Storici” che rappresento in qualità di presidente. Parlo di un territorio generoso, ospitale, operoso che ho potuto scoprire grazie a due Amici con la A maiuscola: Giuseppe Campisi e Fabio Aiello che con le rispettive famiglie e il loro operare ben rappresentano le finalità e gli obbiettivi che insieme ci siamo posti nel panorama della nostra associazione.
Al successo del convegno sui grani antichi e mulini antichi, è seguito il percorso conoscitivo del rinato Antico Mulino delle Fate, vero e proprio scrigno di storia vissuta fatta di uomini e macchine inserite a perfezione in un ambiente dove la ricchezza di acqua e di essenze arboree tipiche dell’area mediterranea ci fanno apprezzare e gioire per la bellezza del creato.
Una miscela di ingredienti sapientemente mescolati che non passano inosservati al visitatore di questo luogo magico dove i semi del grano maturo non sono mortificati ma bensì rigenerati all’interno del complesso molitorio dove accarezzati dal girare delle macine si trasformano in profumata e polverosa farina che raccolta nel sacco è in grado, con la semplice aggiunta di acqua a trasformarsi in pane, nutrimento fondamentale dell’uomo, espressione del frutto del suo duro lavoro, da condividere spezzandolo con tutti i fratelli richiamo perenne di quell’umile gesto d’amore compiuto da Gesù nella sua ultima cena.
Gesti semplici e universali, memoria incancellabile di valori indissolubili tra l’uomo e la natura lussureggiante in questo lembo di territorio. Una natura abitata da una miriade di esseri viventi, di fate, di folletti e gnomi, di animali ed insetti alla cui scoperta ci invita la Fata Gelsomina in una vera e propria immersione multisensoriale ed è un continuo brulicare, un sentirsi sussurrare poetica, un farsi accarezzare dalla brezza leggera e soave.
Luogo simbolo, centro di aggregazione sociale, di scambio delle conoscenze e delle competenze, quest’ultime impresse in forma scritta su memorie permanenti. I Libri, si quelli raccolti nella biblioteca “Don Vittorio Dattilo” inaugurata proprio in concomitanza alla mia visita all’Antico Mulino delle Fate, nei locali di pertinenza del piano superiore. Quasi al voler sottolineare che il sapere e la conoscenza sono “al di sopra”, ma poi il gusto ed il significato delle cose non disposte a caso ma secondo un preciso disegno. Cassette da frutta, ancora impregnate dal profumo dei frutti della terra, che sono stati in esso contenuti costituiscono nella loro sovrapposizione un “ponte” non solo fisico ma è soprattutto ideale. Al posto dei frutti, i libri, che narrano la storia fatta da uomini, di luoghi, di leggende di un territorio che va’ riscoperto tenendo alimentato il fuoco vivo della tradizione. Una esperienza che rimane negli occhi lucidi dall’emozione e nel cuore intenerito e ringiovanito per la ricchezza di valori che si incorporano e materializzano in questo luogo di incanto.
Più meritato che mai il riconoscimento del prestigioso “Primo Premio Internazionale La Fabbrica nel Paesaggio” promosso dalla Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l’UNESCO, anche per la cura con la quale sono stati realizzati i lavori di restauro nel contesto ambientale.
Un risultato meritato, un giusto e meritato riconoscimento alla passione, alla tenacia e all’amore per le proprie origini ed allo spiccato senso di appartenenza al contesto sociale del territorio.
Si è conclusa un’annata ricchissima di eventi, ci siamo arricchiti tutti quanti nella frequentazione di questo luogo. Abbiamo riposto il nostro diario nella nostra Biblioteca, in quel ponte di relazioni umane che ci fanno sentire non cose ma uomini.
Per questo ci riconosciamo a pieno titolo con Anna e Fabio, i loro familiari e amici dell’Antico Mulino delle Fate, destinatari di questo importante riconoscimento.
L’Associazione Italiana “Amici del Mulini Storici” vi è stata accanto nel vostro percorso, abbiamo condiviso il vostro sogno che giorno dopo giorno si è trasformato in realtà. Ci avete insegnato che serve tenacia e che “Bisogna correre il rischio di essere Felici. Sempre!” Insieme possiamo fare cose grandi, grazie alla Calabria, grazie di cuore a tutti gli Amici dell’Antico Mulino delle Fate.