“Non è sicuramente una notizia positiva lo slittamento dei tempi di attuazione del disegno strategico, presentato agli attori istituzionali ed alla comunità Calabrese, che mira a realizzare la gestione a livello regionale dell’intero ciclo idrico. Tutti sappiamo che continuare con l’attuale articolazione frammentata di questo servizio primario, che impatta sul tenore di vita della collettività e sull’attrattività del territorio, sta risultando economicamente e logisticamente deleterio. Infatti tutti i gestori in gran parte Comuni come pure consorzi e partecipate pubbliche presentano perdite più o meno ingenti. non sono nelle condizioni di fare adeguati investimenti, nonché assicurare standard qualitativi accettabili; non vi può essere, dunque, in tali condizioni alcuna visione strategica di lungo periodo che consenta di perseguire i risultati, in termini di efficienza ed economicità, che in buona parte del territorio nazionale sono una realtà ormai da anni”.
E’ quanto scrive in una nota Eliseo Bevivino, Amministratore Unico della Lamezia Multiservizi.
“Certamente – prosegue – un adeguamento del cronoprogramma in una situazione complessa e con il coinvolgimento di diverse istituzioni e soggetti può essere ragionevole perché trattasi di una svolta storica a fronte di decenni di ritardi. Tuttavia sarebbe ingeneroso attribuire i ritardi nell’attuazione del cronoprogramma originario alla lentezza se non alla contrarietà dei soggetti che gestiscono la distribuzione quali enti locali o altri soggetti controllati dal pubblico se non addirittura al dissenso di parte della popolazione.
Sembrerebbe una contraddizione incomprensibile visto quanto da anni quest’ultimi faticano nelle gestioni, subiscono perdite economiche e finanziarie notevoli, sono destinatari di feroci critiche per i disservizi, che a dire il vero non sempre dipendono da mere carenze gestionali, e quanto sia problematico l’aspetto della tariffazione con ritardi nella emissione dei ruoli e livelli di incassi insufficienti per perseguire un minimo di equilibrio gestionale.
E non sono neppure da sottovalutare altri aspetti che probabilmente stanno ritardando il percorso della realizzazione del ciclo idrico integrato e che sicuramente Sorical starà affrontando. Ci riferiamo principalmente all’individuazione dell’assetto organizzativo e delle risorse umane, alle modalità di trasferimento delle attuali gestioni e non ultimo per importanza al fabbisogno finanziario per poter far fronte alle esigenze di capitale circolante e alle perdite di avviamento a fronte di un progetto così ambizioso che potrà avere ritorni economici e finanziari solo nel medio-lungo periodo. Per certi versi quest’ultima problematica è più delicata rispetto alle risorse finanziarie per realizzare gli investimenti al netto di quanto sta accadendo con il mancato utilizzo di fondi provenienti dal PNRR.
Il fulcro del discorso è abbastanza semplice e oggettivo ed è in definitiva il seguente: preso atto che la gestione della distribuzione è in tutta la regione in forte perdita il trasferimento della stessa gestione a Sorical trasferisce a quest’ultima parte di questa perdita che possiamo chiamarla di “avviamento”, una sorta di investimento dunque. La novità o la scommessa sarebbe quella della durata limitata di questa situazione in attesa che le sinergie del ciclo integrato, l’efficientamento di tutto il sistema, le politiche tariffarie e gli incassi insieme al netto miglioramento dei servizi diano i risultati sperati.
Insisto sulla questione finanziaria e presumibilmente sulla necessità che Sorical sia dotata di mezzi propri, oltre a quelli che potrebbero essere attinti dal mercato, per poter far fronte anche all’investimento in capitale circolante perché come tutti sanno il ciclo idrico è lungo e l’intervallo di tempo che intercorre tra il concretizzarsi degli incassi rispetto agli esborsi per i costi sostenuti è di diversi mesi.
Ora la questione del cronoprogramma si pone la dove è stato pianificato entro il 2024 l’attuarsi del primo step che consisterebbe nell’avvio della fatturazione per conto della Sorical pur rimanendo i costi e tutti gli altri oneri a carico degli attuali gestori fino al 2026 anno nel quale è previsto, (ma in questo i tempi non sono certi) il conferimento delle altre attività inerenti la distribuzione probabilmente tramite il trasferimento di rami d’azienda o altre modalità.
Quanto previsto se da una parte ridurrebbe per Sorical il fabbisogno di risorse finanziarie per far fronte all’aumento, come prima enunciato, del capitale circolante, dall’altra, accorciando tra l’altro i tempi di incasso della vendita dell’acqua all’ingrosso, provocherebbe ai soggetti che attualmente gestiscono la distribuzione gravi problemi finanziari tali da incidere sulla continuità del servizio e sostanzialmente determinando un deterioramento della situazione già compromessa dalla quale sarebbe ancora più difficoltoso ripartire.
Un approccio pragmatico a questa vicenda, che con la dovuta gradualità potrebbe consentire la messa a punto dell’operatività e il contenimento dei costi di avviamento, potrebbe essere quello di valorizzare e coinvolgere da subito le realtà esistenti affidabili, alcune delle quali operano da un quarto di secolo, superando la logica della salvaguardia bensì utilizzando risorse e competenze.
Ci sono diverse modalità perché ciò possa avvenire per poter velocizzare l’attuazione del disegno regionale perché partire da zero, ignorando parte dell’esistente, e per di più in contemporanea su tutto il territorio regionale è praticamente impossibile. Questo per incominciare a misurarsi nel concreto con le complessità e le peculiarità della distribuzione e stilare il cronoprogramma, o magari diversi cronoprogrammi per le diverse situazioni del territorio regionale, in modo più mirato.
In particolare le considerazioni appena fatte riguardano anche Lamezia Multiservizi e la sua area di influenza nell’intero comprensorio con 160.000 abitanti. In merito si è avviato un confronto con Sorical che auspichiamo possa procedere nel concreto perché riteniamo che ci siano tutte le condizioni per accorciare i tempi ed incominciare a conseguire risultati per il momento parziali ma importanti per l’obbiettivo complessivo di dotare tutto il territorio regionale di un efficiente sistema idrico integrato”.