L’associazione lametina “Le Città Visibili” fa tappa a Santa Caterina dello Ionio

I soci delle Città Visibili hanno trascorso un’intensa e piacevolissima domenica a Santa Caterina dello Ionio.
“Giunti nella parte superiore del paese – inizia così la narrazione della giornata – veniamo accolti dalla dottoressa Isa Tao Badolato, farmacista, guida turistica e ambientale abilitata, che ci introduce in Comune presso la Sala Consiliare dove, ad attenderci per un saluto, troviamo la Professoressa Maria Criniti, docente, consigliera comunale, Presidentessa del Consiglio f.f. e commissario di governo del Comune di Santa Caterina dello Ionio, l’Architetto Maria Condò, Presidente dell’Aps Pheozémia, l’Architetto Daniele Vadalà, funzionario al Ministero della Cultura, il Dottor Elia Fregola, docente alla John Cabot University di Roma, il geometra Vincenzo Tropiano, imprenditore, Antonio Carnuccio, priore della Confraternita del S.Rosario e la figlia Maria Caterina, membro della medesima Confraternita, il Signor Vincenzo Aversa , membro delle Guardie Forestali e attore filodrammatico”.
“Dopo il caloroso benvenuto – prosegue il racconto – la nostra eclettica guida ci accompagna all’interno del paese da visitare rapidamente un palmento nel centro abitato. In tutta la zona, a testimonianza dell’importanza rurale di questi territori nel corso dei secoli, sono presenti numerosi antichi palmenti rupestri, oggetto di approfondite ricerche e recentemente censiti. I palmenti sono vasche scavate nella roccia che venivano utilizzate per la pigiatura dell’uva e la produzione del mosto. Il Cammino Basiliano attraversa S. Caterina, che è uno dei centri più importanti per il monachesimo basiliano: la Chiesa della Madonna della Neve e vari altri siti intorno testimoniano una attività florida dal punto di vista culturale ed economico. Isabella Badolato ci racconta, attraversando suggestivi vicoletti, la storia del suo paese e delle famiglie nobili che lo hanno abitato (Di Francia, Badolato), mostrandoci, infine, dall’esterno, il bellissimo palazzo Liberty dei marchesi Di Francia, in corso di restauro.
Inizia a piovere e proseguiamo la nostra visita alla Chiesa di Santa Maria Assunta (Matrice) edificata nel sec. XVII e ricostruita dopo il devastante incendio del 1983; all’interno ammiriamo un pregevole altare, opera delle maestranze locali, e bellissimi decori superstiti sui pilastri della navata centrale. Continuiamo il nostro percorso verso la Chiesa del Rosario, proprietà della Confraternita del SS.Rosario; di impronta domenicana, dopo alcuni lavori di ampliamento, venne dedicata alla Vergine del Rosario, di cui ammiriamo una splendida statua del ‘700 di scuola napoletana che indossa un sontuoso vestito in stoffa e che la mattina di Pasqua è protagonista dell’emozionante rito della “cunfrunta”.
La Chiesa di S. Caterina d’Alessandria, risalente al XVII secolo, presenta una pianta a croce latina a tre navate e pare sia stata eretta nel punto in cui la Santa apparve ai caterisani mentre combattevano i Saraceni; questi ebbero la peggio grazie alla protezione di Santa Caterina che, in virtù di ciò, venne proclamata Patrona.

Per il pranzo scendiamo alla marina, al ristorante “La Lampara” (grazie a Nicola e Marco Renda per i gustosi piatti e l’affettuosa ospitalità) e ci dirigiamo alla Torre Sant’Antonio, torre saracena d’avvistamento del XIII secolo; è una delle torri ancora in buono stato, facente parte di un sistema difensivo costiero che ne comprendeva circa 350 ed annoverata all’interno del famoso “Codice delle Meraviglie di Romano Carratelli”. È detta anche torre “cavallara” perché veniva presidiata da due guardie a cavallo che perlustravano la costa. Riusciamo a visitarne il terrazzo grazie alla concessione del proprietario del resort Torre S. Antonio, il signor Marco Badolato. Il paesaggio è a dir poco fiabesco, con un bellissimo giardino circostante che vanta una serie di piante protette come il rarissimo giglio bianco di mare e che ospita una particolarissima opera d’arte contemporanea dell’artista Alberto Timossi, parte del Progetto “Segnacoli” che si propone di “segnalare” la presenza di luoghi resi importanti dall’azione illuminata dell’uomo. Dopo esserci sbizzarriti in una serie di foto, proseguiamo verso un’ulteriore sorpresa: la visita allo studio dello scultore, filologo, chef, docente, scrittore, attore, poliedrico maestro Antonio Tropiano, famoso e quotato a livello nazionale e internazionale. Incuriositi e ammirati ci lasciamo trasportare dalle sue parole; semiotica, filosofia, filologia, mitologia e fantasia si avviluppano in una spirale ascendente di meraviglia, mentre ci spiega la genesi e i significati delle sue opere scultoree dal fascino indiscutibile. Nessuna lascia indifferenti: inquietudine, tenerezza, perplessità, incredulità…e noi resteremmo ad ascoltare per ore…Ma piove a dirotto, è ora di rientrare e ci salutiamo con la promessa di una seconda puntata. Non rinunciamo, però, ad un ottimo gelato prima di imboccare la via di casa: una sosta al bar gelateria “La Pergola”. Adesso sì, possiamo andare…
Ringraziamo la coppia di architetti Condò e Vadalà che ci hanno fatto visitare la loro bellissima casa dove, resuscitando una vecchia costruzione nel cuore del centro storico, hanno creato ambienti originali e comodi riuscendo a coniugare modernità e tradizione
Ringraziamo per aver permesso l’apertura delle chiese: Don Fabrizio Fittante, Parroco Chiesa Santa Maria Assunta; il professore Domenico Talotta, Diacono, il Sindaco Dottor Francesco Severino.
Ringraziamo Lina e Mimmo Carone, proprietari del bar gelateria “La Pergola” e Giorgio e Silvia dello staff”.