Combattere illegalità e inquinamento nelle aree industriali: sono i due obiettivi del progetto legalità che sarà avviato dall’ufficio del commissario straordinario della Zes Calabria e di cui si è discusso in chiusura della tre giorni degli Stati generali del Mediterraneo a Gizzeria Lido con il sottosegretario di Stato all’Interno, Wanda Ferro.
Il progetto (Pon legalità del Ministero dell’Interno) prevede il monitoraggio delle matrici ambientali (acqua, aria, suolo) e la videosorveglianza dei siti industriali per contribuire al contrasto degli illeciti e favorire interventi di prevenzione.
«La partita della sicurezza è fondamentale per la Calabria», ha detto Wanda Ferro. «E’ evidente che l’immagine di una terra non sicura abbia disincentivato nel corso degli anni la scelta di orientare qui investimenti produttivi».
E, a proposito di investimenti, l’ingegnere Francesca Marino, alla guida della Baker Hughes – Nuovo Pignone di Vibo Valentia, ha annunciato che la multinazionale ha presentato un piano di sviluppo per oltre venti milioni di euro connesso a una richiesta autorizzativa di ampliamento inoltrata all’ufficio del commissario Zes.
«Una multinazionale – ha detto l’ingegnere Marino – è spinta ad investire in un luogo piuttosto che in un altro se trova la concorrenza di più condizioni favorevoli: facilitazioni, semplificazioni ma anche capitale umano. Queste condizioni, grazie anche alla collaborazione con l’Unical, in questo momento le abbiamo trovate qui. Abbiamo trovato una Calabria che va veloce, una regione, un ufficio Zes che vanno più veloci delle nostre stesse scelte. E per me, che sono calabrese di ritorno, è fonte di grande motivazione».
«Questa tre giorni non è stata una passerella», ha detto il commissario Giosy Romano in conclusione. «Volevamo mettere insieme un approdo e una partenza, strettamente coincidenti ragionando per ossimoro. La Calabria è una miniera, diceva ieri Callipo, c’è bisogno di una chiave per aprire la porta del Mediterraneo, suggeriva il ministro egiziano Ibrahim Ashmawy. Per dare un’immagine del cammino fatto finora posso dire che abbiamo trovato un terreno vergine e contaminanto allo stesso tempo. Abbiamo iniziato togliendo i sassi, per rendere fruibile la semina e renderla compatibile con il raccolto dello sviluppo. Tutto questo no sarebbe stato possibile senza interlocuzioni istituzionali, innanzitutto quella del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e del presidente di Unindustria, Aldo Ferrara.
L’infrastruttura immateriale del progetto sicurezza che abbiamo presentato oggi è una semina ulteriore: mi sento di dire che entro un anno il progetto potrà essere attuato anche per i poteri in deroga al codice degli appalti di cui il commissario di governo è dotato.
E’ all’ordine del giorno anche la questione dell’ampliamento del perimetro delle aree industriali ricadenti in area Zes che risale al documentostrategico regionale del 2017 che ha delle lacune per evidenti errori progettuali. La linea è quella di provvedere alla sottrazione delle aree non edificabili dal computo delle aree suscettibili di insediamento.
Vorrei ringraziare anche le istituzioni bancarie che sono state presenti in questa tre giorni. L’automaticità dell’erogazione del credito connessa all’autorizzazione unica è un altro obiettivo a mio avviso necessario. Nonspetta a me intervenire sul meccanismo tecnico giuridico perché ciò sia reso possibile, ma sicuramente la ricerca del tecnicismo non può essere un attrito limitativo all’attuazione di un’idea.
Ora ci aspetta un salto. La sfida successiva è creare un corridoio privilegiato tra la Calabria e l’altra sponda del Mediterraneo. Deve esserci un interesse reciproco, è un principio economico e dobbiamo mettere a sistema questo rapporto. Ci sono tutte le condizioni per raggiungere l’obiettivo. Abbiamo un grande vantaggio, quello di non dover individuare una direzione, è certa, è verso Sud, dobbiamo solo trasformare la potenza delle braccia che vanno in una direzione in energia».