Questo il titolo della manifestazione che si è svolta ieri 7 marzo 2023 presso l’I.C. don L. Milani di Lamezia Terme, diretto dalla dottoressa Antonella Cerra, e che ha visto protagonisti i bambini delle classi terze, quarte e quinte della scuola primaria, plesso San Teodoro.
Un momento di riflessione e di preghiera interreligiosa con la presenza di don Giuseppe Critelli, parroco di San Teodoro, Ibrahim Chaoui, Imam della comunità islamica di Lamezia Terme e Francesco Mazza, volontario della “Missione Kenia”. La manifestazione è stata il momento conclusivo di un percorso didattico promosso da tutte le docenti della scuola primaria sulla tragedia dei migranti che hanno perso la vita a Steccato di Cutro, ma anche di tutte le vittime del mare degli ultimi anni.
Don Giuseppe Critelli ha parlato di amore e di quanto sia importante l’accoglienza e la fratellanza. “Anche se professiamo una religione diversa dobbiamo sentirci fratelli e condividere lo stesso percorso di vita, fatto di solidarietà, amicizia, altruismo” . Ha parlato ai bambini come fa un padre con i propri figli, dando loro consigli e suggerimenti e, soprattutto, ha ribadito che sono loro il nostro futuro e a loro affidiamo le nostre speranze.
L’Imam, che è anche il papà di un bambino della classe quarta, dopo aver recitato una preghiera in arabo, ha spiegato “quanto sia difficile per tante persone vivere nei paesi dove c’è la guerra e la povertà ed è per questo motivo che si trovano costrette a salire su una barca, perché restare significa morte certa, partire morte probabile” . Ha ribadito ai bambini, attenti e visibilmente emozionati, che l’Italia è un paese molto accogliente e che fa tanto per queste persone disperate che lasciano la loro terra, la loro famiglia. L’intervento di Francesco Mazza, volontario della “Missione Kenia e papà di tre bambini che frequentano l’I.C. Don L. Milani, ha riguardato l’importanza di sostenere e aiutare le popolazioni del terzo mondo, soprattutto fornendo i mezzi necessari per sviluppare le loro terre.
Si è rivolto ai piccoli in modo semplice e diretto invitandoli a essere altruisti e generosi, a sorridere, a fare squadra con i propri compagni, a non avere timore di mostrarsi per quello che si è.
“Sarà difficile cambiare il mondo se non si parte da loro, dai bambini” , queste le parole che gli intervenuti hanno ripetuto in una sala polivalente stracolma di tristezza, per quanto accaduto, ma anche di speranza e voglia di cambiamento. Sono loro il futuro, sono loro la nostra speranza.
I migranti sono nostri fratelli e sorelle che cercano una vita migliore lontano dalla povertà, dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta, che equamente dovrebbero essere divise tra tutti.
I bambini questo lo hanno capito bene, hanno interiorizzato che il colore della pelle, la religione o la lingua diversa non può essere motivo di divisione ma una ricchezza, hanno scritto dei pensieri e realizzato simbolicamente delle barchette di carta che hanno posizionato su di un telo azzurro che rappresenta, per loro, il mare. Poi hanno acceso un lume di speranza per un futuro migliore e lo hanno posizionato sulle bandiere del mondo
La manifestazione si è conclusa con il canto “Da fratello a fratello” che ha suscitato nei presenti un clima di entusiasmo e la voglia di essere portatori di pace e di giustizia.