Trent’anni dopo si chiude finalmente un cerchio. L’arresto del superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, 60 anni, conclude un capitolo doloroso della storia della giustizia italiana che potrebbe finalmente svelare i segreti relativi alle stragi di Palermo, di cui era rimasto l’unico custode in libertà.
“Messina Denaro, latitante da trent’anni, è stato finalmente arrestato. A Palermo, in Sicilia, in una Clinica privata: era rimasto vicino ai suoi affari e alla sua rete di protezione. Ancora una volta si è dimostrato che la mafia non è invincibile. Una bella giornata per il nostro Paese” – commenta il presidente della Fondazione Nuccio Iovene.
Trame.Festival dei libri sulle mafie si è più volte occupato del mistero della sua latitanza, grazie ai libri – inchieste di giornalisti e scrittori saliti sul palco della piazza lametina, tra cui ricordiamo i più recenti: Lirio Abate, Nello Trocchia, Giacomo di Girolamo, Gaetano Pecoraro, Fabrizio Feo.
“L’arresto di Matteo Messina Denaro chiude il ciclo della mafia stragista. Ora concentrarsi sulle complicità nella politica e nell’economia. La mafia purtroppo non finisce con l’operazione di oggi, è un sistema ancora radicato nel paese, che va combattuto a Milano come a Palermo” – dichiara a caldo il giornalista e direttore di Trame.festival Giovanni Tizian.
L’incredibile inchiesta che ha portato alla cattura del capomafia di Castelvetrano è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido. A loro e ai carabinieri del Ros di Palermo vanno i complimenti e i ringraziamenti della Fondazione Trame e della comunità di donne e uomini onesti che hanno sempre creduto e sostenuto la lotta alle mafie.