Non è più tra noi l’ultimo erede della Scuola pittorica di Cortale, il Maestro Raimondo CEFALY.
E’ venuto a mancare oggi: “sempre chino, per tutta la sua vita, sul cavalletto, mordendo il pennello che sta in bocca e muovendo la mano destra con scatti diseguali che accompagnano il suo pennello dentro alla tela che gli è di fronte. L’altra mano occupata a sorreggere con leggerezza la tavolozza interamente impiastricciata di colori.” Così scriveva di lui, nel settembre del 1992, uno dei critici d’arte nazionali tra i più conosciuti Mario BERNARDI. Raimondo CEFALY inseguiva i suoi pensieri per poi tradurli in fantastici e geniali segni di colore. Era nato a Cortale nel 1947 dove ha vissuto, fortemente attaccato alle sue radici, e lavorato producendo migliaia di opere esposte in diversi musei nazionali ed anche internazionali. Ha iniziato con le sue esposizioni personali nel 1967 alla Galleria Il Pentagono di Lamezia Terme così come al Teatro Grandinetti nel 1994 e nel 1996 per poi proseguire in giro per il mondo. Nel 1980 le sue opere sono state esposte al The Sisti Gallery, Buffalo (New York); nel 1983 alla Galleria Volta dei Peruzzi (Firenze); nel 1985 alla Galleria Italo Exporama (Montreal); nel 1988 alla Galleria Vinciana di Milano e alla Galleria Art Norfolk (Virginia). Fra tante come non ricordare le sue Esposizioni a Venezia, Roma, Treviso, Firenze (dove nel 1995 ha ricevuto il premio come Pittore dell’anno) ed ancora Torino, Milano e premiato nel 1995 all’Expo arte di New York. La RAI gli ha dedicato due servizi all’interno delle rubriche TG1 7 Speciale Calabria di Mario Foglietti e due servizi gli sono stati dedicati anche dalla rete televisiva nazionale Cinquestelle (1992 e 1994).
Il Comune di Como, nel dicembre 1997, gli ha organizzato una esposizione di quadri d’Autore a Villa Olmo. Anche la sua amata Calabria ha sempre reso omaggio a questo grande Artista e anche la città di Catanzaro. Diverse le esposizioni presso il Complesso Monumentale del “San Giovanni” così come diverse le sue donazioni. Tra queste ricordiamo la donazione alla sezione “I contemporanei calabresi” della pinacoteca di Soriano Calabro dove il maestro Raimondo CEFALY ha consegnato il prezioso dipinto raffigurante “Natura morta” e datato 1978.
L’opera del Maestro Raimondo CEFALY ha rimpinguato l’importante sezione che vede tra l’altro presenti artisti come Mimmo Rotella ed altri. Come non ricordare la donazione, nel maggio del 2014, di oltre 20 tele a testimonianza ancora una volta di una rara generosità d’animo, che sono state ammirate in una mostra allestita presso il Palazzo della Provincia. L’evento fu reso possibile grazie alla sinergia con l’On.Le Wanda FERRO, l’attuale Sottosegretario al Ministero degli Interni e all’epoca Presidente del Palazzo di vetro del capoluogo di regione. Questa la testimonianza di allora dell’On.Le Wanda FERRO agli organi di stampa: “E’ motivo di grande soddisfazione che un artista affermato, che ringrazio per la sua generosità, decida di lasciare al patrimonio dell’Amministrazione Provinciale una testimonianza della sua esperienza artistica, segno del prestigio e della credibilità raggiunta grazie alle nostre iniziative nel campo dell’arte e della cultura”.
Nell’anno 2020 solo tre artisti calabresi sono stati scelti per partecipare alla rassegna d’Arte Contemporanea nel castello inferiore di Marostica in Veneto, uno di questi era proprio il Maestro Raimondo CEFALY. Noi tutti che siamo stati suoi cari amici ed estimatori della sua Arte non possiamo non ricordare la sua musa ispiratrice la dolce moglie Giusy e le figlie Angela e Valentina con i nipotini tutti. In uno dei nostri ultimi incontri, prima del periodo della malattia, orgoglioso ci raccontava del senso del colore che una sua nipotina aveva manifestato di possedere. La fine del tempo umano è stata segnata da un ultimo battito del suo stanco cuore che chiedeva il ritorno a casa, alla sua Cortale, là dove la sua arte è nata ed è giunta a maturazione nel corso degli anni in un crescendo di luci, colori ed emozioni. Emozioni per sempre impresse nelle tele dei suoi quadri, come tessere di una unica grande anima artistica, al di là di ogni limite corporeo o temporale.