Un nutrito pubblico composto anche da giovani ha partecipato all’importante evento tenutosi a Lamezia Terme per ricordare il filosofo lametino Oreste Borrello nonché ex preside del liceo classico Forentino.
La manifestazione culturale si è tenuta nella Sala Convegni del Seminario Vescovile di Lamezia Terme. Ha introdotto e moderato Paolo Emanuele, Direttore dell’Area Storica Diocesana, sottolineando come questa attività si inserisca nel solco di una consolidata tradizione che vede il Museo e la Biblioteca Diocesani centri propulsivi di cultura. Sono poi intervenuti: il prof. Roberto Borrello, ordinario dell’Università di Siena e figlio del filosofo, che ha evocato la figura esemplare di intellettuale ed educatore del padre, il prof. Nicolantonio Cutuli, Dirigente Scolastico del Liceo Classico-Artistico “F. Fiorentino” di Lamezia Terme, che ha ripercorso il ventennio di presidenza di Borrello al Liceo Classico ponendo l’accento sulla sua figura di studioso e sul lascito culturale per intere generazioni di lametini che da lui hanno appresso l’importanza di uno studio serio e propositivo. Cuore del convegno la “lectio brevis” sulla figura di intellettuale di Borrello affidata al prof. Raffale Gaetano, docente dello stesso Liceo, a sua volta studioso, che si è soffermato sulle idee estetiche del filosofo lametino nel più vasto contesto dell’Esistenzialismo novecentesco. È seguita, a suggello del convegno, l’intervento di S.E. Mons. Giuseppe Schillaci, Vescovo di Lamezia Terme, che ha ripercorso i diversi interventi sottolineando l’umanità di Borrello e la sua amicizia con alcuni vescovi della diocesi. Anche il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro ha evocato con commozione la figura di Oreste Borrello ricordando i tempi in cui egli stesso era studente del prestigioso Liceo lametino. Al termine della serata il folto pubblico presente si è spostato nella sala della Biblioteca del Seminario Vescovile dedicata a Oreste Borrello, che raccoglie oggetti appartenuti al filosofo, dattiloscritti, manoscritti, un campionario delle due molte opere. Insomma, un evento culturale come tanti ce ne vorrebbero in questi tempi caratterizzati dalla perdita di identità e della memoria collettiva.