E’ morta a 40 anni Vincenzina Donato, per tutti Viky. Medico anestesista originaria di Lamezia Terme, svolgeva il suo servizio all’ospedale Civile di Venezia. Si è distinta per bravura, umanità e alto senso del dovere, durante l’emergenza sanitaria da covid-19, nonostante fosse malata da tempo.
A tal proposito vi proponiamo qui di seguito un articolo del Corriere del Veneto (Corriere della Sera) dedicato al suo ricordo.
Ci sono sensibilità che si sviluppano solo quando «si sta dall’altra parte». E per lei era andata proprio così. Adorava i suoi pazienti e per loro aveva sempre una carezza, un’attenzione in più. Vincenzina Donato, dal 2012 medico rianimatore in servizio nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Civile di Venezia è morta a soli 40 anni dopo una lunga malattia.
Sempre disponibile
«Su di lei potevi sempre contare — dicono Monica Geremia e Silvia Bertoldi, colleghe e amiche — aveva una sensibilità particolare verso i pazienti, come solo una persona che ha vissuto la malattia sa fare. Era ironica, scherzosa, raffinata ed elegante. Era una persona vera, onesta e schietta, che ha regalato tanto amore». Viky e Monica hanno viaggiato insieme, anche alle Maldive. «Un viaggio bellissimo, che Viky ricordava sempre — dice Giulia Viecelli, altra collega ed amica. Innamorata dei viaggi fin da giovanissima, Viky finché ha potuto non ha mai smesso di farne. Per lei il viaggio era un momento di cambiamento, di crescita. E in viaggio con lei portava le amiche più strette. L’hanno ricordata così, pensando a quello che più amava fare le sue amiche in queste ore buie.
Mai perso il sorriso
«La malattia andava avanti da 10 anni ma lei non ha mai perso il sorriso – continua Viecelli – era una persona sempre gentile e con il sorriso nonostante le sue difficoltà, sapeva cosa vuol dire stare dall’altra parte». Viky da 10 anni combatteva contro un tumore. La malattia purtroppo era ad uno stadio avanzato. «Ha dovuto rinunciare al lavoro per un po’ – dice Viecelli – aveva voglia di tornare poi c’è stato il Covid19 e infine le sue condizioni sono peggiorate nuovamente, ci mancherà molto». «Era un’anestesista preparata, che amava profondamente il suo lavoro e lo affrontava con rigore e passione ogni giorno — ha scritto Monica Geremia — Sapeva mediare tra le persone quando entravano in conflitto. Sempre presente e pronta a dare una mano nel momento del bisogno. Una grande collega, ma soprattutto una vera amica». Le voci sono unanimi, tutte di cordoglio e dolore. E ieri a dieci giorni dalla scomparsa, questa mattina, prima dell’inizio delle attività ordinarie, nel reparto è stato osservato un minuto di silenzio per ricordarla. «Precisione, serietà e bravura: quella di Vincenzina Donato è una perdita per tutto il reparto di Anestesia e rianimazione che attualmente dirigo — ha detto ieri anche il primario Marco Meggiolaro — la collega Donato sapeva lavorare in équipe ed era profondamente appassionata alla disciplina. Affrontava con rigore e passione le sfide professionali quotidiane, manifestando sensibilità e attenzione nei confronti dei pazienti». (Corriere del Veneto)