In un momento storico così difficile per l’assistenza sanitaria, dove si è prevenuti e si tende a pensare alla sanità calabrese negativamente, vogliamo raccontarvi una delle tante storia di Buona Sanità che riguarda un giovane paziente venuto in vacanza dal nord Italia ed affetto da fibrosi cistica che ha ricevuto tutte le cure del caso con grande professionalità e umanità nel Centro di fibrosi cistica regionale dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme.
In particolare il papà del ragazzo, pilota di elisoccorso per il 118 della Regione Lombardia, è rimasto così sorpreso e contento dell’attività svolta nel centro lametino, che ha scritto una lettera al commissario ad acta Guido Longo per manifestare la gratitudine al personale sanitario del presidio. Lavorando nel mondo sanitario, scrive il genitore nella missiva, ha avuto modo di vedere giornalmente la gestione della macchina sanitaria nella più importante Regione Italiana. Per questo, quando il figlio è stato male mentre si trovava in Calabria, aveva forti dubbi a farlo curare nella nostra regione. Ma è stato “costretto”, in quanto le condizioni del ragazzo sono precipitate e necessitavano di un controllo ospedaliero urgente. Essendo “estremamente prevenuto nei confronti del servizio sanitario calabrese (dopo aver visto le varie inchieste televisive e giornalistiche), ho cercato di partire immediatamente via aereo per tornare all’ospedale di Torino”, scrive nella missiva il papà del ragazzo, che però.
Dopo un rapido confronto dei parametri del figlio, con il personale dell’ospedale di riferimento della famiglia il genitore del ragazzo è stato “fortemente consigliato” di recarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Lamezia Terme e di chiedere le cure del Centro Regionale di Fibrosi Cistica calabrese li localizzato. “Le scrivo proprio per ringraziare Lei e tutta lo staff dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme per la qualità di cure ricevute ma, ancor di più per le doti umane dimostrate da tutto il personale del Centro per il trattamento della Fibrosi Cistica. Nonostante fossimo nel pieno del fine settimana di ferragosto abbiamo trovato una professionalità e un’empatia di livello eccellente”.
Nella lettera il papà del ragazzo scrive di aver trovato un reparto “moderno, pulito, personale estremamente attento al rispetto dei protocolli COVID. Le parlo proprio di tutti, ho trovato professionalità e umanità a partire dagli addetti al servizio di ristorazione e pulizia ad arrivare alla primaria del Reparto che, seppur in ferie nel primo periodo del ricovero, ha seguito costantemente l’evolversi della prognosi di mio figlio. Nei 12 giorni di ricovero di mio figlio abbiamo ricevuto tutto il sostegno e le agevolazioni necessarie per riuscire a “seguire” il nostro ragazzo. Da cittadini normali quali siamo, consideriamo tutto questo un valore aggiunto che ha fatto ben figurare la sanità calabrese”. Il papà del ragazzo ha ringraziato tutti, “la dottoressa Mariangela Garofalo e la fisioterapista Alessandra D’elia che hanno seguito diuturnamente Giacomo accollandosene le preoccupazioni anche nel loto tempo libero, gli infermieri del Reparto Giuseppe e Pietro con tutti i loro colleghi, sempre presenti e puntuali, costantemente pazienti anche con un adolescente costretto nel pieno delle vacanze ad un letto ospedaliero e soprattutto alla dottoressa Mimma Caloiero che dirige un Reparto con standard strutturali e organizzativi all’avanguardia. Le garantisco che le prestazioni che abbiamo ricevuto, la professionalità e l’empatia dimostrata rimarranno per sempre nei nostri cuori “nordici”.”