Importante appuntamento il 3 settembre prossimo a partire dalle ore 18.00. Nel castello di Savuto si svolgerà un seminario dal titolo “Per un turismo rurale slow nel territorio del Reventino-Savuto”, organizzato dall’Università Iuav di Venezia e dal Comune di Cleto, con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti di Cosenza e dell’Associazione “Escursionisti dell’Appennino Paolano”. Il seminario è curato dagli architetti, Daniele Chiriaco e Massimiliano Valle. Svolgerà il ruolo di moderatore Donata Marrazzo, giornalista del Sole 24 0re.
Dopo l’introduzione del vicesindaco del Comune di Cleto, Giuseppe Filice e del vicepresidente dell’Ordine degli Architetti di Cosenza arch. Marcello Mazza, interverranno l’architetto Pierluigi Grandinetti, docente di Composizione architettonica dell’Università Iuav di Venezia, sul tema “La rete dei borghi: una risorsa per lo sviluppo”, il prof. Mauro Francesco Minervino, docente di Antropologia culturale dell’ABA di Catanzaro, l’arch. Guglielmo Minervino, collaboratore alla ricerca Iuav, sul tema “Nuove esperienze di antichi suoni, sapori, profumi”. Seguirà il dibattito. Parteciperanno: l’architetto Vincenzo Astorino presidente dell’Associazione “Escursionisti dell’Appennino Paolano”, l’ing. Alessandro Mantuano e la storica Angelina Marcelli, membri dell’Associazione; il parroco di Martirano don Antonio Stranges; Alessio Bressi, direttore artistico dell’Associazione “Felici & Conflenti”; Fedele Montuoro, olivicoltore di Cleto; il dott. Mariano Marotta, ricercatore di Politologia. Saranno presenti inoltre alcuni Sindaci dei Comuni coinvolti nella ricerca. Concluderà l’arch. Rosanna Anele, presidente del Laboratorio di Urbanistica e Architettura.
L’Università Iuav di Venezia, a partire dal 2016, ha sviluppato una ricerca sul territorio del Reventino-Savuto. Attraverso laboratori didattici integrati e tesi di laurea, sono state analizzate le architetture più significative interne ai borghi, e in alcuni casi i borghi stessi e il loro contesto, per proporne il recupero. E’ emerso che il territorio del Reventino-Savuto è caratterizzato dalla presenza di una costellazione di borghi di straordinario interesse, per la loro “unicità” nel rapporto ogni volta diverso tra i caratteri distintivi del borgo come architettura collettiva e testimonianza storica di cultura materiale, il paesaggio in gran parte conservato che lo circonda, le produzioni agricole e i prodotti alimentari che lo caratterizzano, la vitalità della comunità che lo anima.
Il seminario vuole essere un ulteriore momento di riflessione sui risultati della ricerca, dopo il ciclo di mostre-seminario “Iuav in tour nei borghi della Calabria” dell’aprile-maggio 2019 e il seminario a distanza “I borghi della Calabria: una risorsa per lo sviluppo” del 24 luglio 2020. Da questi incontri è emersa la necessità – per rendere attrattivo questo territorio – di attivare una strategia di cooperazione tra le amministrazioni locali, le associazioni e gli operatori privati interessati, finalizzata a promuovere un’offerta turistica adeguata.
Tale strategia può partire proprio dai borghi, rendendoli anche parzialmente visitabili, e dalla valorizzazione del loro contesto, in cui sono già presenti siti di interesse naturalistico, storico e archeologico, strutture museali, attività agroalimentari, ricettive e di ristoro di qualità. Il che consentirebbe di mettere in funzione una rete a valenza turistica, al fine di promuovere lo sviluppo di un turismo rurale slow: un turismo sostenibile, esperienziale, attento ai valori paesaggistici, storico-culturali e gastronomici.
La proposta che viene avanzata nel seminario è quella di attivare subito questa rete, partendo dalle eccellenze già disponibili e soprattutto rompendo la logica dell’assistenzialismo, secondo la quale nulla si può fare senza ingenti investimenti che, quando arrivano, non si riescono a spendere. Una logica che sta paralizzando ormai da decenni la Calabria.
La rinascita dei borghi in Calabria può costituire infatti un’opportunità, per la Regione e per le comunità che li abitano, in grado di coniugare cultura, produzione agricola, turismo e qualità della vita.